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Latina. Qui Il Territorio. L'offesa di Marrazzo e anche i burini si incazzano. Continua a trattare chi non è un romano come un inferiore

Marrazzo è andato in Cina ed ha spiegato ai cinesi che il “Lazio è la Regione di Roma”. Sembrava il vicere di Sua Maesta Britannica che raccontava l'India come un pezzo di Inghilterra spostato ad Oriente. Naturalmente gli indiani dopo un po' non li hanno sopportati piu', gli inglesi, ed hanno fatto fare le valigie a vicere e truppe di occupazione al seguito. Marrazzo continua a trattarci, noi che grazie a Dio non siamo romani, come dei paria. Per lui siamo un disturbo intorno a Roma. Personalmente continua a pensare che il Lazio sia slo una squadra di calcio, cio non di meno il signor Marrazzo è tenuto a rispettare tutti i “cittadini” di questa regione. Il Lazio non è il nulla che sta dopo il raccordo anulare prima di Abruzzo, Campania, Umbria e Toscana. Marrazzo si pensa vice di Veltroni. Comprendiamo che qualche timore reverenziale il primo cittadino dell'Urbe la suscita ma il nostro dovrebbe almeno rispettare i cittadini che rappresenta. Possibile che in consiglio regionale non ci sia stato uno straccio di consigliere “burino” che si sia offeso di essere considerato come il pane insipido sulla porchetta romana? Un po' di orgoglio. Sono pontino come altri 550 mila cristiani, sono mezzo Lepino come meno di 100 cittadini, sono mezzo cispadano come altri 40.000 nella mia città. E' difficile definire cosa sono, ma una cosa è certa non sono, né voglio essere, romano. In Cina Marrazzo ha portato una notizia sbagliata, una immagine di noi che è semplicemente falsa. Ci ha offeso definendoci in rapporto ad una sola parte di noi. Non mi sento superiore a quegli italiani che vivono a Roma, ma neanche una virgola inferiore. Marrazzo è tornato ai burini (o cafoni, essendo lui di origine campana forse così la capisce meglio). Ci scuserà, ma quando Roma ancora non c'era, qui dalle mie parti viveva Circe e Ulisse si è fermato a San Felice perchè piu' su, a Roma, non c'era vita civile. Non siamo il niente oltre il raccordo e non siamo i bambini che ridono perchè papà Marrazzo ci ha relagalo la lecca-lecca (i 300 mila euro alla pallavolo). Noi siamo gente seria, anche se non abitiamo a Roma caro “viceVeltroni”. Scriva quando fa il ministro degli esteri (a proposito ma non era D'Alema?): “Lazio regione di Latina”, o “Lazio regione di Viterbo”. Un po' di rispetto questo ci è dovuto.

Lidano Grassucci


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