Parvapolis >> Cultura
Latina. Satricum, e sai cosa perdi. Vincenzo Zaccheo: «Abbiamo un tesoro in casa. Ora voglio valorizzarlo. E riscattare i reperti di Villa Giulia»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS con Vincenzo Zaccheo, sindaco di Latina, in occasione dell'apertura straordinaria del sito di Satricum presso Borgo Le Ferriere. Abbiamo un grande tesoro archeologico in casa, ma non abbiamo la possibilità di apprezzarlo in pieno: bisogna riscattare i reperti conservati presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, e bisogna sanare e ristrutturare l'area intorno al sito.
«Andiamo per gradi. Siamo qui in un giorno particolare: abbiamo aperto al pubblico il tempio di Mater Matuta e tutta l'area di Satricum. È un progetto che parte da molto lontano: il mio predecessore, il sen. Ajmone Finestra, iniziò questo progetto ed oggi finalmente abbiamo avuto la possibilità di inaugurarlo e farlo fruire a tutti i nostri concittadini e non soltanto, perché sono venuti appassionati di archeologia da Roma e anche da Milano. È impressionante, per certi versi, che nessuno sapesse che nella città più giovane d'Italia, nel suo territorio, erano nascosti dei tesori archeologici di questa valenza. Nella città più giovane d'Italia c'è uno dei territori più antichi del mondo. Se poi pensate che la volta della cupola di San Pietro è stata realizzata proprio in questa ferriera, se pensate che qui c'è stato l'epicentro di culture provenienti da tutto il mondo, comprendete che qui c'è un tesoro. Purtroppo molti dei reperti si trovano a Villa Giulia. Intanto devo ringraziare l'Università di Amsterdam che attraverso i suoi studenti, provenienti da tutte le parti del mondo, ha lavorato, come in una forma di volontariato; grazie a loro oggi abbiamo la possibilità di godere di queste bellezze. Però la nostra sfida è quella di bonificare tutta quest'area e portare qui, nella sede naturale, i reperti che oggi si trovano a Villa Giulia. Questa è la grande scommessa, per me come sindaco e per tutta la città di Latina, di riappropriarsi dei tesori che erano qui, nascosti sotto il tempio di Mater Matuta, e metterli nel sito naturale che è quello appunto dell'area di Satricum. Non è naturalmente un conflitto che vogliamo aprire con Villa Giulia però, tra le altre cose, oggi questi reperti archeologici si trovano negli scantinati, quindi la cosa più bella è quella di farli vedere e lavoreremo per far sì che ciò avvenga».
Posto di fronte all'area archeologica di Satricum, vi è lo storico impianto produttivo industriale della ferriera pontificia di Borgo Le Ferriere, che già dal 1500 produceva le proprie lavorazioni utilizzando i minerali che la navigabilità del fiume Astura rendeva allora trasportabili via mare.
La ferriera fu dunque il primo centro industriale pontino, qui trovarono occupazione i primi operai, qui furono realizzati manufatti persino della “Fabbrica di San Pietro” a testimonianza dell’importanza e della capacità produttiva dell’opificio.
Per valorizzare lo storico sito, il Comune di Latina ottenne diversi finanziamenti, primo dei quali nel Docup ob. 2 1997 – 1999. MISURA 3.2. con il progetto denominato “Sistema integrato di centri di accoglienza, formazione, documentazione ed orientamento alla fruizione di aree archeologiche e di servizi culturali nei borghi del territorio comunale di Latina, attraverso il riuso ed il recupero di manufatti dismessi di archeologia industriale”. In questa fase furono organizzati interventi di recupero e valorizzazione di due importanti siti, ognuno rappresentante una specifica fase di sviluppo del territorio (archeologica protostorica, fase del territorio paludoso, la bonifica antecedente la costruzione della città di fondazione). In questi siti si è sviluppato un sistema integrato di accoglienza e documentazione per la fruizione e conoscenza della storia e dei beni culturali del territorio. Fu prevista quindi, la realizzazione, attraverso il recupero di immobili dismessi o di archeologia industriale, di un centro per la documentazione, l’orientamento e l’accoglienza per la fruizione dei beni e delle iniziative culturali presenti nel territorio. Questo centro fu collocato nell’antica ferriera di Conca nel cui interno della porzione di proprietà pubblica furono previsti spazi per lo studio e la documentazione, per la realizzazione di iniziative culturali varie quali mostre, piccoli allestimenti museali legati alle tradizioni del territorio, utilizzando anche prodotti informatici e virtuali. Diverse furono le finalità dell'intervento, tra le quali figuravano il recupero architettonico di immobili che rappresentano testimonianze delle attività produttive connesse con le tradizioni e la cultura del territorio, considerabili a tutti gli effetti come beni culturali; la realizzazione di un sistema integrato di servizi turistico – culturali collegati in un circuito con l’organizzazione di spazi museali e didattici del territorio; la realizzazione di servizi di accoglienza e ristoro di basso impatto ambientale, nel rispetto e nel recupero di strutture esistenti ormai dismesse: la creazione di occupazione per la gestione ed il funzionamento dei servizi previsti dal progetto; gli approfondimenti e gli studi archeologici nel territorio.
Sotto questi aspetti, l’intervento era da considerarsi come prodromo di un più vasto progetto di recupero, valorizzazione e musealizzazione dell’intero patrimonio dell’area pontina.
Per completare ed ampliare il progetto, tre anni dopo, si ottenne un successivo finanziamento nel Docup Ob 2 2000 – 2006 Misura 3.1.2 grazie alla perseveranza dell’amministrazione comunale di Latina ed alla disponibilità della Regione Lazio.
Due le direttrici dell’intervento di questo finanziamento: una sulla antica Ferriera di Conca e l’altra sulla Scuola Cantiere Archeologica con annessa l’area archeologica di Satricum e la Scuola di Restauro inserita nel recupero dell’ “ex impianto vinicolo Modica”. L’intervento ha previsto il completamento del recupero e della ristrutturazione dell’ “Antica Ferriera di Conca”, nei cui grandi spazi fu previsto l’alloggiamento per una significativa musealizzazione dell’area archeologica di Satricum e di parte della ferriera stessa. Fu prevista anche la realizzazione di un laboratorio didattico con postazione multimediale. Così oggi questo intervento coniugato con la posizione strategica del manufatto, posto proprio a ridosso dell’acropoli di Satricum, consente di avere una base di partenza per l’accoglienza e la fruizione dei beni archeologici. Il centro di documentazione diviene così una naturale interfaccia tra musealizzazione all’aperto dell’area archeologica ed i visitatori; inoltre i grandi spazi architettonici della ferriera potranno consentire in futuro la realizzazione di ulteriori servizi, tra i quali laboratori per la conservazione dei beni archeologici, foresteria per studenti e visitatori, servizi per la ristorazione, sala convegni e quanto altro servirà a vivificare e rendere attivo il centro stesso.
Andrea Apruzzese
Riproduci il filmato oppure procedi con il download.
|