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Latina. Pienone al Palacultura per l'evento dell'anno. Maria Corsetti: «Barbareschi mi disse: "Burt Lancaster non era poi così grande"»
“Come si è sentito nel dover affrontare il confronto con un mito?”. “Perché, lei lo giudica un mito?”
Avevo sentito per telefono Luca Barbareschi qualche giorno prima del debutto pontino de "Il sogno del principe di Salina: l'ultimo Gattopardo" che verrà replicato al D'Annunzio anche questa sera. Barbareschi mi aveva fatto notare che Burt Lancaster forse non era un attore così enorme, l’eventuale paragone non lo scalfiva. C’è da ammettere che Barbareschi interpreta un corretto Gattopardo. Fisico prestante e buona recitazione non gli mancano e quella sicurezza di sé lo porta naturalmente a calarsi nei panni di un principe. Se aggiungiamo una bella Bianca Guaccero, un cast di buoni attori, costumi d’effetto ed una scenografia degna di nota, si potrebbe dire che ci siamo. Solo che qualcosa non ingrana nello spettacolo di Andrea Battistini , che sembra quasi frutto di due letture diverse. In chiave comica (attenzione non ironica, comica) la prima, didascalica e seriosa la seconda. Il risultato è che nella prima parte si ride, a tratti sembra si stia assistendo ad una caricatura. In poche parole il Gattopardo che non ti aspetti e, sotto certi versi apprezzabile per l’operazione dissacrante operata sul testo. Ma, quando si alza il sipario sul secondo atto, è subito chiaro che qualcosa è cambiato. Te ne accorgi anche dal pubblico che prima dispensa risate a scena aperta, dopo assiste serio e compito. Un discorso a parte merita la scenografia di Carmelo Giannello. Curata, bella, con un allestimento classico che non manca di soluzioni originali. Il palco è delimitato da una specie di enorme oblò che ricorda gli interni anni '70. Pavimento a mosaico, mobili in stile, librerie altissime, rendono esattamente la maestà della casa del Principe di Salina. I cambi di scena sono istantanei e riescono a catapultare immediatamente in un ambiente diverso rispetto a quello di un attimo prima. A completare la scena ci pensano gli ottimi costumi di Andrea Viotti.
Da rilevare, infine, il sincero gradimento dimostrato dal pubblico, che ha ringraziato calorosamente a fine rappresentazione. Sicuramente l'offerta ha incontrato la domanda. E da sempre il mondo gira così.
Maria Corsetti
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