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Latina. L'ultima coglionata della sinistra: la Pontina a pagamento. Aldo Forte: «Abbiamo avuto conferma delle nostre peggiori preoccupazioni»

“Il territorio della provincia di Latina ha maggiore spazio di interazione verso la Campania che non con il resto del Lazio, le cui condizioni di mobilità diventano sempre più precarie ed insostenibili. Vorrà dire che in un prossimo futuro invece di pensare alla costituzione della nuova provincia del Lazio Meridionale si potrebbe chiedere al Governatore Bassolino quella del nord della Campania, visto che dal Lazio prendiamo solo gli aspetti negativi.” Lo dichiara il consigliere regionale dell’Udc Aldo Forte commentando in modo polemico le recenti scelte della giunta Marrazzo per la viabilità nella provincia di Latina. “Il recente incontro tra il Ministro per le Infrastrutture Antonio Di Pietro ed il Presidente della Regione Piero Marrazzo sulle priorità e sulla definizione degli interventi viari principali nel Lazio ha portato conferme e novità che amplificano il senso di sconcerto e la viva preoccupazione già destati dalle prime decisioni assunte dal centrosinistra regionale. La messa in sicurezza della Pontina da Roma a Latina si è trasformata nella nuova ipotesi di un’autostrada a pedaggio, da realizzare mediante il project financing, e da raccordare alla bretella Cisterna-Valmontone. Con la trasformazione della Pontina in autostrada il collegamento tra la Provincia di Latina e Roma sarà, quindi, solo ed elusivamente a pagamento, penalizzando ulteriormente i cittadini che quotidianamente transitano su questa arteria. Ed il resto della Provincia fino al Garigliano che fine farà ? Si vedrà a tempi lunghi; i fondi sono limitati ma intanto si penalizza fortemente la mobilità del sud pontino. La visione romanocentrica della Giunta Marrazzo, che ebbi modo di denunciare con forza già in sede di approvazione del Bilancio Regionale, assume, con queste ultime decisioni, aspetti addirittura arroganti se non illogici. Dopo aver affossato il progetto del corridoio tirrenico da Civitavecchia a Formia, quell’asse longitudinale in grado di inserire la fascia costiera del Lazio nel contesto infrastrutturale nazionale e quindi europeo, si è sviluppata a livello regionale un prima confusa fase di proposta di adeguamento dell’esistente, che non ha retto al primo esame reale. Con la novità a sorpresa della proposta di un’autostrada Roma- Latina, tronco monco del vecchio progetto del corridoio tirrenico, finalizzata soprattutto alla mera esaltazione di Latina come periferia e dormitorio della Capitale. Delle grandi trasversali rimane prioritaria solo la Cisterna –Valmontone al nord mentre gli adeguamenti delle altrettanto, se non di più, importanti S.S. 156 al centro e Cassino- Formia al sud restano in seconda linea. La stessa Pedemontana di Formia, di vitale importanza per tutto il sud della Provincia e non solo, inserita nella legge Obiettivo ed in un elenco ristretto di dieci opere prioritarie nella Finanziaria statale del 2006 con relativi primi flussi finanziari, trova a livello regionale scarsa attenzione. In sede di Commissione Bilancio regionale ho potuto registrare nei giorni scorsi come a tutt’oggi non siano stati ancora attivati, nemmeno in minima parte, i finanziamenti previsti nella Finanziaria del Lazio 2006 per la messa in sicurezza della Flacca e della viabilità meridionale. La Regione Lazio implode su Roma ed i territori delle province tendono sempre più a perdere la scontata gravitazionalità sul Capoluogo. Drammatica, più che grave, è la situazione della Provincia di Latina, che resta priva finanche della prospettiva a medio termine di quell’asse longitudinale che ne strutturi le potenzialità economiche e sociali e ne giustifichi la sua stessa ragion d’essere. La Giunta Marrazzo, peraltro lacerata al suo interno persino su queste scelte, sta sviluppando un discorso ambiguo e pericoloso nel tempo per la stessa integrità dell’Ente che governa”.

Andrea Apruzzese


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