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Latina. Finanziaria. Il solito livore della sinistra massimalista contro il ceto medio. I Riformatori Liberali: «Sono animati da spirito di vendetta»
Doveva essere una Finanziaria di "rigore e sviluppo", sta diventando una manovra ispirata dal "furore ideologico" della sinistra massimalista nei confronti dei redditi medi ed alti. Sull'ultimo atto del governicchio abusivo di Prodi e i suoi prodi interviene Benedetto Della Vedova, deputato di Forza Italia e presidente dei Riformatori Liberali, la formazione radicale che non ha seguito Pannella, Capezzone e la Bonino nel progetto della Rosa nel Pugno.
«D’altronde, la campagna di comunicazione di Rifondazione Comunista ha lealmente esplicitato che lo scopo è colpire i "ricchi" (per usare il gergo dei manifesti). È un obiettivo puramente ideologico perché – come Visco sa bene – tutto ciò non produrrà alcun vantaggio rilevante in termini di gettito.
Anzi, l’esperienza internazionale e la pur incompiuta riforma Tremonti confermano che non l’aumento ma la riduzione delle aliquote marginali stimola l’attività economica e fa crescere il gettito fiscale.
Cosa resta oggi del "rigore" riformista del Dpef?
A fronte del niet dei ministri di spesa, dei sindacati e di una parte della maggioranza ad una seria politica di riduzione della spesa, Padoa Schioppa e Visco cercano di reperire i fondi che mancano all’appello preparando una stangata sui risparmi dei cittadini – aumentando, con un decreto per giunta, al 20% la tassazione su titoli di stato, fondi di investimento o prodotti assicurativi - inasprendo l’Irpef e impostando le basi per un fisco onnipresente nella vita dei cittadini.
Se questa è la Finanziaria che il centrosinistra voterà, allora – oltre che il rigore – dovremo dimenticare anche lo "sviluppo"».
Mauro Cascio
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