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Latina. Avanti popolo alla riscossione. La Finanziaria come vendetta sociale ed esproprio del ceto medio. I liberali: «Fin troppo prevedibile»
«Che la politica fiscale del centrosinistra sarebbe stata quella che oggi vediamo
implementata era ben chiaro a tutti».
Spiega Benedetto Della Vedova, Presidente dei Riformatori Liberali e deputato di Forza Italia:
«L’aumento della tassazione del reddito a partire dai redditi medi e la ciliegina della
tassa sui SUV sono la prova che la sinistra italiana continua considerare la ricchezza
come una colpa da punire; così come lo stato di polizia fiscale disegnato nel decreto
Visco-Bersani, che, invertendo l’onere della prova, vede gli italiani come evasori fino
a prova del contrario.
Gli effetti di questa stretta fiscale, di cui fa parte la storica stangata sul risparmio,
rischiano di essere una diminuzione del gettito, un rallentamento della crescita e
una nuova (per chi può) fuga di capitali.
In questo contesto suonano del tutto fuori luogo le lacrime di coccodrillo di quanti,
avendo contribuito in mdo determinante alla vittoria di questo centrosinistra marcato
indelebilmente da comunisti e verdi, ora cercano un po’ di buona coscienza a buon
mercato mostrandosi stupiti o contrari alle misure varate ieri dal Governo Prodi».
«Tasse, ovunque e comunque, e interventismo (si pensi alla follia di sequestrare una
parte del TFR per farlo confluire all’INPS e destinarlo a "progetti di sviluppo") questa
è la cifra della finanziaria approvata dal Governo. A questo si aggiungono le misure
a favore di qualche grande azienda e del pubblico impiego.
Nelle giustificazioni offerte alla opinione pubblica da parte dei leader del centrosinistra,
la parola d’ordine principale è "redistribuzione". Con questo obiettivo si cerca di
spiegare l’aumento del numero delle aliquote e l’aggravio delle imposte sui redditi medio-alti.
Mentre nel resto d’Europa e del mondo la sinistra abbandona i miti della "redistribuzione"
e della "progressività" in nome di un sano pragmatismo che, quantomeno, vede le tasse come
"semplice" strumento per finanziare migliori servizi pubblici, il centrosinistra italiano
torna a brandire la spada della lotta di classe e della guerra alla ricchezza in nome
della "giustizia sociale". Altro che riformismo alla Blair o Zapatero, quella di Prodi
è una finanziaria fatta di misure vetero-socialiste. Il paese ne pagherà le conseguenze».
Mauro Cascio
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