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Formia. Le mani sulla città. Aldo Forte: «Bisognerebbe rimboccarsi le maniche e lavorare. È in atto un grave processo di decadenza...»

Il successo di una manifestazione velica fa da contrappunto al processo di decadenza della città di Formia. “ Uno stimolo al cambiamento” dichiara il Consigliere Regionale Aldo Forte. Un’importante manifestazione velica, di respiro internazionale, ha offerto una magnifica visione del Porto di Formia, invaso dalle suggestive sagome che hanno richiamato visioni di tempi andati. Come vice presidente della Commissione Consiliare al turismo della Regione Lazio intendo esprimere il mio compiacimento per il successo dell’iniziativa e ringraziare l’assessore Raffaele Ranucci per aver proposto le acque del Golfo, e Formia in particolare, come destinazione dell’importante evento sostenuto dalla Regione e dalla Filas, la finanziaria regionale. Quasi in contemporanea abbiamo potuto pendere atto di un dossier dei Comunisti Italiani, che ha evidenziato il progressivo fenomeno di deindustrializzazione dell’area del Golfo di Gaeta, con il forte calo dei livelli occupazionali; decadenza produttiva, industriale come artigianale, non compensata dallo sviluppo dell’attività turistica, che ha subito anch’essa, come rileva il PCdI, una forte arretramento sia a livello di quantità che di qualità. Sono in atto certamente fenomeni di tipo generale che riguardano il progressivo spostamento verso il settore terziario dei servizi di masse sempre più imponenti di occupati, mentre il turismo balneare si evolve verso le ridotte permanenze e si concentra in un periodo troppo ristretto come movimento di massa. Ma va evidenziato il contrasto tra le bianche vele nella rada e lo scenario quasi lugubre, sullo sfondo, degli imponenti lavori di ristrutturazione dell’edifico dell’Albergo Ariston, connaturato alla struttura portuale, che diventa un fabbricato residenziale per mini appartamenti. Il tutto nel silenzio e nell’inazione dell’Amministrazione Comunale, che non ha messo in atto alcuna iniziativa seria per contrastare questo improprio e discutibilissimo cambio di destinazione d’uso. Scompare una strategica struttura alberghiera in pieno Centro e con essa un congruo numero di posti di lavoro sull’altare degli interessi speculativi di operatori economici finalizzati solo all’ottimizzazione di un mero investimento finanziario. Operazione da rifiutare e da contrastare per il possibile con decisione e determinazione. Ma in questi ultimi quindici anni si deve con rammarico constatare che molte altre iniziative improprie o inazioni hanno investito l’area marina del Golfo. L’Amministrazione Comunale di Formia non ha dimostrato né capacità d’intervento né una visione di prospettiva: dal non contrastato sviluppo anomalo delle attività di maricoltura fino all’incapacità di dotare la città di strutture adeguate e non improvvisate per la nautica da diporto. Con conseguente degrado del tessuto sociale ed economico della città, ormai nella morsa di un prolungato processo di decadenza. La naturale vocazione di Formia all’attività turistica non è stata convenientemente assecondata e promossa. Il successo, quasi emblematico, della brillante manifestazione velica sottolinea prepotentemente questo stato di fatto. Un momento episodico di prestigio ma anche un richiamo ed uno stimolo. Quello a voltar finalmente pagina ed a riprendere un cammino interrotto per lo sviluppo di quel turismo moderno e qualificato che rappresenta la risorsa primaria, reale e potenziale, della città di Formia.

Elisabetta Rizzo


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