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Latina. La guerra sociale e la vocazione masochistica della sinistra. Daniele Capezzone: «Insistere vuol dire perdere altro consenso...»
«Leggo le dichiarazioni dell'onorevole Giordano e dell'onorevole Franceschini, con toni e argomenti diversi tra loro».
Commenta Daniele Capezzone, presidente della commissione attività produttive ed esponente
della Rosa nel Pugno:
«Dal canto mio, confermo e rilancio tutta intera l'intenzione e l'ambizione che mi ha portato, con l'amico Paolo Messa, a dare vita a questo "tavolo dei volenterosi", che vede così tanti e autorevoli rappresentanti di numerose forze politiche di maggioranza e di opposizione.
Non solo: faccio anche osservare ai miei colleghi di maggioranza che (anche al di là dei "numeri" al Senato: non proprio un dettaglio, tra l'altro...), c'è un fatto politico non eludibile: se la manovra resta così com'è, nel paese si solidificherà lo stesso clima, ricreatosi in questa settimana, che vide l'Unione perdere 7-8 punti nell'ultimo mese di campagna elettorale, e proprio sulla questione fiscale.
Come si dice in questi umani: sbagliare è umano, perseverare è diabolico...
Allora, anziché schiacciarsi su posizioni insostenibili, sarebbe utile far tesoro della disponibilità dell'opposizione, senza arroccarsi, senza blindarsi, senza chiudersi a riccio. E, al contrario, recuperando l'ambizione riformatrice contenuta nel DPEF.
Quel documento, approvato dalle Camere, chiedeva una finanziaria centrata sui tagli di spesa, da ottenere attraverso riforme strutturali: pensioni, sanità, pubblico impiego e finanza locale.
Questo è l'obiettivo del nostro tavolo. E mi auguro che tanti vogliano, possano e sappiano farne tesoro».
Elisabetta Rizzo
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