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Latina. Investire nell'agricoltura per la sicurezza alimentare. Alfonso Pironti: «Un caldo invito a rivedere parte della nostra normativa»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS con Alfonso Pironti, Prefetto di Latina. La Prefettura ha organizzato, presso l'Istituto Professionale di Stato per l'Agricoltura "San Benedetto" il convegno "Investire nell'agricoltura per la sicurezza alimentare", nell'ambito della Giornata Mondiale dell'Alimentazione 2006. Perché questa iniziativa?
«Questo convegno ha lo scopo di sensibilizzare e richiamare l'attenzione di tutti noi, non solo dei governi, su un tema che è cruciale per la società di oggi, ovvero la fame nel mondo, una piaga che colpisce soprattutto le fasce deboli del terzo mondo, i bambini al di sotto dei cinque anni di età, gli anziani, i malati, i rifugiati. È un problema che trascende gli aspetti puramente solidaristici e umanitari e coinvolge la nostra vita di relazione, l'integrazione tra i popoli; lo stesso problema dell'immigrazione e la stessa lotta al terrorismo non può che passare attraverso l'eliminazione di questa piaga che affligge ben 850 milioni di persone e, se il concetto di fame viene ampliato alla malnutrizione, si parla di due miliardi di persone nel mondo».
Diversi gli interventi susseguitisi nel convegno (cui ha presenziato anche l'eurodeputato on. Stefano Zappalà). «Latina è la provincia che la maggiore vocazione agricola nel Lazio - ha esordito l'assessore all'Agricoltura, Caccia e Pesca della Provincia di Latina, Enrico Tiero - e proprio per esaminare e risolvere i problemi del settore abbiamo voluto un tavolo verde dove sono rappresentate le componenti del comparto agricolo». Tiero ricorda le iniziative della Provincia, in particolare nei progetti di tracciabilità dei prodotti, ma invita ad investire in qualità, a preparare progetti ad hoc per la sicurezza alimentare nei Paesi del terzo mondo ed insiste sulla necessità di formazione. Una battuta anche le norme comunitarie: «Perché dobbiamo distruggere le nostre produzioni in eccesso? Inviamole nelle nazioni che ne hanno bisogno».
Per la dott.ssa Pugliese, in rappresentanza della Camera di Commercio di Latina, l'agricoltura vive un problema di provvedimenti temporanei: «Dobbiamo avviare programmi a lunga scadenza, strutturali», anche e soprattutto per porre un freno al dramma più urgente, quello dei lavoratori in nero (il comparto agricolo è infatti quello con la più alta percentuale di manodopera non in regola). «Il problema vero - prosegue Pugliese - è quello di uno sviluppo equo su tutto il territorio del pianeta: per questo lodo il premio Nobel assegnato alla micro banca solidale del Bangladesh. Il punto è proprio quello di dare credito a chi non ha garanzie: dobbiamo fornire strumenti per uscire dalla povertà, per non essere più ostaggi della grande distribuzione. Prima che prendessero la parola i rappresentanti delle associazioni di categoria (Coldiretti, Cia, Unione Generale dei Coltivatori e Confagricoltura), l'intervento del prof. Claudio Fanelli, docente di Patologia vegetale presso il corso di laurea in Bio-tecnologie agro-industriali dell'Università La Sapienza di Roma (polo didattico di Latina), ha messo a fuoco i problemi, ponendo l'accento sulle necessità di investimenti per la formazione, sui rischi di malattie connessi alla cattiva alimentazione o alla scarsa cura nella produzione agricola, sui processi di qualità e sui marchi per far comprendere ai consumatori le corrette norme alimentari.
Andrea Apruzzese
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