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Latina. Laici e cattolici, il dibattito su Il Territorio. Lidano Grassucci: «Stato e chiesa, sovrani e lontani. Io ho a cuore gli Stati Uniti...»
Se il diritto naturale discenda direttamente da Dio, dalla Ragione o dalla Natura stessa fa poca differenza. Nel mio articolo facevo riferimento alle radici religiose della grande democrazia americana, tradizioni che nascono dal Riformismo protestante, dalla ricerca autonoma di Dio prescindendo dalla “mediazione” della Chiesa. Nell'Europa latina è nato il laicismo, nella rivoluzione francese il richiamo alla religione non c'è. Come vedi, caro Riccardo, forse quella sottile distinzione dentro l'Occidente tra l'occidente protestante e quello cattolico va fatta. Franco, Salazar, Mussolini (De Gaulle?) non sono mai apparsi sul fronte del “nord”, convieni che Hitler è un'altra cosa. Quindi c'è un problema di “campi”, c'è un problema di peso della Chiesa nel mondo latino. Il Papa come i credenti hanno il “dovere” di difendere i loro valori davanti ad uno stato che lì nega. Tu richiami il principio della vita, che è sacro senza se e senza ma. Ma detto questo non significa che l'aborto scompare come per magia. Nella città di Dio di Sant'Agostino la vita è sacra e ci fermiamo qui, nella città del diavolo “neghiamo la vita stessa”. Nella città degli uomini dobbiamo tener conto non del mondo come dovrebbe essere, ma come è. Questo significa che il diritto positivo, il diritto dello Stato, deve “ridurre il danno”, deve fare in modo che le tragedie siano umane. Tu richiami l'etica, ma lo Stato non deve essere etico, morale, deve essere umano perché governa gli uomini. Anche Santa Romana Chiesa distingue tra “errore” ed “errante”. Non puoi negare che la Spagna monarchica della reconquista era “cattolicissima”, che la Francia con qualche peccato gallicano era la figlia prima. I Re erano sovrani per conto e per nome di Dio. Napoleone per rompere lo schema si incorona a Roma da solo davanti ad un Papa che non pone la corona, ma fa da notaio.
Lo Stato deve governare la città degli uomini, la Chiesa deve occuparsi di etica, della città di Dio.
I piani da noi si sono confusi: l'Italia nasce con una cannonata piazzata a porta Pia contro le mura di una Chiesa che non si voleva aprire, difesa da armi francesi. Non è laicismo, ho difeso il Papa nel suo dire rispetto all'Islam, lo difendo nel ribadire i principi della Chiesa davanti alle politiche laiche di Zapatero. Ma le leggi le fanno i parlamenti degli uomini, non le assemblee dei Vescovi.
Come vedi sono le “invasioni” che non vanno: quelle della Chiesa nel terreno dello Stato, né lo Stato (come avviene da secoli nell'anglicanesino) nel terreno proprio della Chiesa.
Ciascuno, nel suo ordine indipendente e sovrano, è il principio della Destra italiana non degli anticlericali. Credo che quella sia l'unica via per “regolamentare” gli sconfinamenti che fanno male, in entrambi i versanti.
Lidano Grassucci
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