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Latina. Sì alla Turbogas. Il metano, Santangelo e la paura. Lidano Grassucci: «Se la grande sfufa non si farà sarà un'occasione perduta»
C'erano le bombole, quelle con il Gpl (gas petrolifero liquido), erano ricaricavili e le signoe segnavano sul calendario la data di montaggio per evitare il loro tradimento improvviso. Segnavano sullo stesso calendario anche i loro tempi, e in giro ci sono tanti miei coetani figli delle bombole (i segni si confondevano e i metodi naturali facevano cilecca). Poi è arrivato il metano, lo portava la Snam (società nazionale metano) che era del gruppo Eni (Ente Nazionale Idrocarburi) la società di Enrico Mattei, per me era un eroe. Lui piccolo italiano aveva sfidato, e vinto gli americani, le sette sorelle nell'energia. Il metano era moderno, si pagaca a consumo con la bolletta. Tetta la signora del piano di sotto quando arrivava da pagare saliva e annunciava tronfia: “e' arrivato il gassio”.
Il metano era moderno, puliva l'aria perchè ci potevi far andare anche il riscaldamento e mandava in pensione i bruciatori a nafta e con loro la patina nera che copriva le case.
C'era pure la pubblicità amichevole: “Il metano ti da una mano”.
È passato il tempo, avere il metano è cosa normale, nessuno si meraviglia. In città si respira meglio anche grazie a lui. Ora scopro che il metano è male, può uccidere. Che la grande stufa per fare la corrente, adesso si chiama turbogas, distruggerà il mondo. Eppure era così gentile Tetta quando annunciava l'arrivo della bolletta del “gassio”. Non sapevo che nonna stava pagando la morte, la malattia. Ormai abbiamo paura di tutto suggerisco alla Snam di fare una campagna con il sostegno delle pompe funebri: “Il metano di dà una mano per la sepoltura”.
Faceva freddo nelle case senza riscaldamento e la gente moriva sul serio ma non per il metano ma per le temperature rigide. Oggi siamo stufi di stare meglio e ci lamentiamo: “Quanto era meglio quando stavamo peggio”. Mi spiace ma continuo ad amare il metano e Mattei, se la turbogas non si farà sarà una occasione perduta per Aprilia e per la provincia. Perchè l'alternativa è il degrado, e di trasformare Aprilia in Spinaceto. In Campania non vogliono gli inceneritori e le città sono diventate discariche, a Rimini hanno l'inceneritore, vincono bene, gli arrivano milioni di turisti e la città è pulita.
PS: Toni Curtis nel “Sommergibile rosa”, una divertente commedia americana interpretava un ufficiale addetto agli approvvigionamenti. Usciva solo durante i bombardamenti con la seguente motivazione: “Nel torbido si lavora meglio”. Santangelo è ora antiturbogas, così nessuno gli chiede conto del suo non governo, delle sue incapacità e della inettitudine della sua giunta. Nel torbido...
Lidano Grassucci
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