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Latina. Il passaggio dalla Tarsu alla Tariffa di igiene ambientale. Grande interesse di aziende e comuni alla iniziativa di Confindustria

Con grande partecipazione di dirigenti delle aziende, di un gran numero di rappresentanti dei Comuni della provincia di Latina e non solo, si è tenuto stamani, presso Confindustria Latina il Seminario “Il passaggio dalla T.A.R.S.U. alla Tariffa di Igiene Ambientale – Effetti sulle attività produttive”. “In un clima come quello attuale – ha affermato in apertura dei lavori Francesco Traversa, Presidente della Sezione Ambiente di Confindustria Latina – in cui i Comuni si apprestano a passare dal regime della tassa rifiuti solidi urbani a quello della tariffa Ronchi (fermo restando i paletti fissati dall’approvanda legge finanziaria), le aziende – intese come utenze non domestiche –, le stesse amministrazioni comunali o gli enti gestori, si trovano in un contesto di profonda incertezza”. I due relatori, Vincenzo Iovinelli, Dirigente Superiore del Ministero delle Finanze ed estensore del D.Lgs 507/93 (tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) e Raffaele Sciré, esperto in fiscalità locale oltre che consulente in materia di diversi Comuni e Commissari Prefettizi, partendo dalla considerazione dell’assoluta necessità di una razionalizzazione che vada nel senso della certezza normativa, hanno fatto il punto su come dovranno comportarsi gli utenti di fronte alla nuova forma di prelievo. Si è parlato di quali atti di verifica il Comune è legittimato a compiere verso l’amministrato, quali sanzioni possono essere irrogate in caso di omessa comunicazione o di omesso versamento e della liceità o meno delle diverse tipologie di recupero coattivo del credito Tia (tariffa di igiene ambientale). Di notevole interesse il tema relativo alla illegittimità delle norme regolamentari locali emanate in violazione della normativa statale nonché il tema dell’imposizione delle aree scoperte e delle unità produttive con pluralità di reparti, oltre alla problematica relativa all’assimilazione dei rifiuti speciali agli urbani.

Elisabetta Rizzo


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