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Latina. Interrogazioni e debiti, oggi il Consiglio. Giuseppe Pannone: «Il Sindaco-sceriffo è fuori legge e porta a casa solo i debiti»
«Nella mia pur breve esperienza amministrativa, ho ripetutamente scelto lo strumento dell’interrogazione per ottenere spiegazioni, molto spesso senza ottenere risposta». Spiega Giuseppe Pannone, consigliere della Margherita:
«L’articolo 16 dello Statuto del Comune di Latina ed il regolamento attuativo contemplano e regolano tra le prerogative del Consigliere Comunale, quella di presentare interrogazioni, cioè domande scritte rivolte al Sindaco o agli Assessori volte ad ottenere, in sede di pubblica Assemblea o in forma scritta, chiarimenti, informazioni su fatti di pubblico interesse e sulle attività dell’Ente, per conoscere specifici documenti ovvero le determinazioni e le intenzioni del Sindaco e della Giunta su fatti e circostanze politico-sociali e, comunque, di interesse generale.
Si tratta di una attribuzione specifica riconosciuta ad ogni consigliere e propria della funzione svolta dallo stesso quale rappresentante dell’intera comunità. Un diritto riconosciuto dall’ordinamento affinché possa svolgere in modo completo le funzioni ed i compiti stabiliti dalla legge; è, pertanto, un diritto irrinunciabile. Alle interrogazioni deve essere data risposta entro 30 giorni.
Se si esamina con attenzione l’OdG del Consiglio Comunale di oggi si noterà che le interrogazioni in discussione sono state superate dai fatti, perché intanto le situazioni si sono evolute. È il caso di quella volta a conoscere le motivazioni per le quali il Comune non intendeva costituirsi nella causa “Terme di Fogliano” (definita nei giorni scorsi), oppure quella del cittadino al quale era stata venduta la casa all’asta (che, fortunatamente, ha pensato di provvedere autonomamente in giudizio, riuscendo ad ottenere un provvedimento positivo). Tale ulteriore circostanza, tuttavia, evidenzia la gravità delle omissioni, in quanto l’atteggiamento di “desistenza” e di “passività” mantenuto da Sindaco ed Assessori, consente di far “decantare” le situazioni e, soprattutto, di non assumere posizione.
Il risultato tangibile, ad oggi, è che si constata una illegalità anche all’interno della gestione della cosa pubblica, dato che il sindaco si sottrae al confronto e non risponde alle interrogazioni.
Dopo aver ripetutamente (ed inutilmente) protestato per le mancate risposte da parte del Primo Cittadino e dei suoi Assessori alle numerose interrogazioni depositate, presenterò una lettera/denuncia chiedendo il rispetto delle regole da parte dell’Amministrazione.
Con tale iniziativa, diretta ad ottenere un intervento della Commissione Trasparenza ed una discussione pubblica, non intendo semplicemente tutelare la dignità e il ruolo del Consigliere Comunale, ma, soprattutto segnalare che chi non rispetta le regole non è mai dalla parte dei Cittadini».
Elisabetta Rizzo
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