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Latina. Basket, a volte i miracoli accadono per davvero. La Cuomo batte al Palabianchini la capolista Brindisi per 77 a 74 e ritrova il sorriso
Ai microfoni di ParvapoliS Diego Grillo: un successo che vale doppio e Parva ci porta fortuna….
Una Cuomo che non t’aspetti agguanta due punti d’oro contro la capolista Brindisi, tra le strafavorite del campionato e sin qui sempre vincente nelle 4 partite giocate. E lo fa nel modo più entusiasmante, sul filo di lana, in un finale da far scoppiare le coronarie e che regala felicità pura ai tifosi pontini fin qui troppo spesso delusi. Pronti via e si capisce che per Brindisi non sarà una passeggiata, Latina risponde colpo su colpo agli attacchi pugliesi ed il primo quarto scivola punto a punto con una menzione speciale, tra i bianchi di Latina, per Ariel Svoboda, autore di 11 punti nella prima frazione che si chiude 21 a 20 per Latina. Ci si stropiccia gli occhi per i progressi: le maggiori lacune, vedi imprecisione in attacco e i troppi rimbalzi persi, sembrano d’incanto superate e la zona di Zanchi innervosisce gli avversari. Svoboda, Virgilio, Grasso Ochoa e Bisconti scendono in campo nella seconda frazione, che vede Latina continuare a non mollare la presa; Li Vecchi, in campo con vistosa bandana ed uno dei più temuti assieme a Muro tra i pugliesi, piazza una tripla che porta al 37 pari dopo che Latina era stata avanti anche di cinque, ma sul 41 pari a 38 secondi dall’intervallo di metà partita, il patatrack: un tecnico a Bisconti per un fallo un po’ ingenuo regalano un break a Brindisi che va al riposo avanti di 5, 45 a 41 e ci si morde le mani sulla panca della Cuomo. Ochoa si mette in luce in avvio del terzo, ma Mocavero e Cattabiani vanno a far compagnia a Muro e Li Vecchi in doppia cifra per Brindisi, che sembra più sicura. Regge il fosso di cinque scavato sul finale della seconda frazione, Causin la imbrocca poco e male e lo stesso Virgilio non sembra al meglio, forse un risentimento fisico per lui da una botta rimediata venerdì in allenamento. Gli arbitri, Capurro e Giummarra, con qualche decisione dubbia infiammano il Palabianchini ed il centinaio di tifosi pugliesi assiepati in tribuna mobile sentono il profumo di vittoria, quando la terza frazione si chiude 64 a 59 per i brindisini.
Inizia l’ultima frazione: bella penetrazione di Causin, finalmente; si segna col contagocce ma stavolta a farlo più spesso è la Cuomo, che si fa sotto alla grande. Due errori in attacco dei pugliesi e Svoboda ed Ochoa (i migliori) portano la Cuomo a meno due. Il pubblico comincia a crederci e rumoreggia, si riaffaccia lo spettro delle seconde azioni, ovvero Brindisi sbaglia l’attacco ma va a riprendersi il rimbalzo (in totale i rimbalzi saranno 38 a 30 per i pugliesi), ma l’errore che è costato alla Cuomo la vittoria a Sant’Antimo stavolta è contenuto. Sul 72 a 68 per Brindisi, a due minuti esatti dal termine, si spegne la luce per i pugliesi. Errore in attacco per loro e Svoboda infila la tripla che vale il sorpasso, 73 a 72 per Latina e un minuto e 38 dalla fine. L’attacco successivo, in un tifo assordante, si perde in un fallo per i pugliesi, palla in mano a Latina che gestisce gli ultimi attimi sui nervi e non sbagliando dalla lunetta. In conclusione, parziale di nove a due e Latina negli ultimi 90 secondi e la Cuomo porta a casa il match 77 a 74, mettendo a segno un colpo quasi insperato e dando ossigeno ad una classifica fin qui troppo anemica. Peraltro, si spera che questa bella iniezione di fiducia aiuti a disperdere nuvole e corvi che già si aggiravano sul cielo dell’AB Latina e nel contempo a dare maggiore coscienza dei propri mezzi ai nostri ragazzi.
Domenica Latina scende a Patti, nel senso che va a giocare in Sicilia contro un avversario sulla carta ostico, che ha cominciato il campionato andando a vincere a Trapani e battendo Atri, dopo aver perso con Firenze. Ieri, i ragazzi di mister Sidoti, hanno tuttavia offerto una prova sconcertante a Pistoia, perdendo 86 a 44, un’ecatombe. Due punti in casa dei messinesi sarebbero oro e permetterebbero di cominciare a scrollarsi di dosso definitivamente le ultime della classe.
Maurizio Targa
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