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Latina. Salvi i lavoratori Tetrapak. Aldo Braca (BSP Pharmaceutics): «Li reintegreremo tutti, tranne quelli che possono andare ora in pensione»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS con Aldo Braca, presidente ed amministratore delegato di BSP Pharmaceuticals. La società da lei rappresentata ha rilevato lo stabilimento lasciato dalla Tetra Pak (che aveva comunicato il 26 aprile scorso la decisione di continuare la produzione in Svezia, avviando le pratiche di cessazione delle attività svolte a Latina) ed ha inoltre stabilito di riassumere la quasi totalità dei suoi lavoratori. Quali sono i termini dell'accordo, come verrà riconvertito lo stabilimento, quali e quanti lavoratori saranno riassorbiti e in quali tempi? «I lavoratori li riprenderemo tutti, tranne quelli che potranno essere accompagnati alla pensione attraverso gli strumenti di ammortizzazione sociale. È quindi una lista lunga: sono circa 110 su 130. Il programma è ambizioso, il sito farà solo prodotti anti tumorali, sia liquidi, iniettabili, che solidi per liofilizzazione, e anche orali. Lavorerà al 100% per l'export, Usa (70%), Giappone e Nord Europa. I lavoratori Tetra Pak che riassumeremo rappresenteranno circa il 40% dei lavoratori totali dello stabilimento (che, quando sarà completamente operativo, assorbirà dalle 250 alle 300 persone). Investiremo 50-60 milioni di euro, dei quali una quota importante sarà quella che metteranno i soci, poi gli altri saranno erogati da istituti bancari». Vi sarà assistenza anche dagli Enti pubblici? «Io lo spero molto, credo sia dovuto, è un grosso salvataggio che si è fatto in un territorio in cui l'industria sta soffrendo moltissimo. Ci è stato promesso, e questa è l'ora della verità. Devono aiutarci, perché lo sforzo economico è notevole». Quali saranno i tempi? «L'ingegneria l'abbiamo già iniziata. Cominceremo le costruzioni a gennaio 2007 e la prima parte d iimpianto sarà pronta a fine 2007, mentre l'ultima sarà pronta a fine 2008. DIciamo che in 24 mesi tutti i reparti saranno pienamente operativi». Qual è stata la molla che vi ha fatto decidere? «Noi volevamo fare questa attività, avevamo già un progetto studiato per fare questa tipologia di prodotti: doveva essere fatto un po' più a sud, per avere maggiori benefici dalla legge 488. Siamo venuti qui perché che siamo accorti che i disegni che avevamo fatto per un nuovo sito, a partire proprio dal prato, potevano essere adatati a questo sito; c'è stata anche tanta pressione, sia dal Prefetto di Latina, Alfonso Pironti, sia dal presidente di Confindustria Latina, Vincenzo Parnolfi, che all'inizio hanno insistito tantissimo, e devo dire anche i politici si sono dimostrati favorevoli. Certo, c'è stata una serie di componenti postivi: ad esempio la Tetra Pak ha dimostrato una fortissima volontà di salvaguardare il proprio personale ed ha sacrificato una buona parte del valore dell'immobile». Può avervi influenzato anche il fatto che a Latina è già presente un forte comparto chimico-farmaceutico? «Certo, questo ci rende possibile reperire risorse già qualificate. Non possiamo pensare di fare un'attività con risorse al 100% riconvertite: queste devono essere ecertamente rimescolate con risorse fresche, che vengano dall'ambiente farmaceutico e che siano già esperte». Forte soddisfazione per l'accordo è stata espressa dai tre sindacati: per tutti, ha parlato Salvatore D'Incertopadre, segretario provinciale Cgil Latina, che ha anche evidenziato però come i sindacati seguiranno con attenzione le future vicende occupazionali del costruendo stabilimento della BSP, ed ancora di più il mantenimento degli impegni assunti da politici, amministrazioni ed Enti pubblici.

Andrea Apruzzese

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