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Latina. La Metafisica del Sesso. La trascendenza nell'amore profano in una società dove tutto è superficialità, scontatezza e consumo
«Il sesso è la "più grande forza magica della natura";
vi agisce un impulso che adombra il mistero dell'Uno,
anche quando quasi tutto, nelle relazioni tra uomo e donna,
si degrada in abbracciamenti animali, si sfalda
e disperde in sentimentalismi fiacchi e idealizzanti
o nel regime addomesticato dei connubi coniugali
socialmente autorizzati». Così uno testi più belli di Julius
Evola, la "Metafisica del sesso" guida alla scoperta
sia delle diverse accezioni e sviluppi del rapporto tra
sesso e sacro (la pubertà, la voluttà, la sofferenza
e il complesso sadomasochistico, l'orgoglio amoroso, la gelosia, la
varietà del pudore) sia una storia delle sacralizzazioni
istituzionali e le forme culturali dell'unione sessuale
a partire dal mito dell'androgine, da Afrodite Urania, dai Misteri Eleusini,
dal mito platonico di Poros e Penia e dal mondo greco in generale, fino alle
ierogamie, ai processi di evocazione nell'amore cavalleresco
medievale, al sabba e alle esperienze iniziatiche dei Fedeli d'Amore.
Senza ovviamente tacere tantra e taoismo. Il Thelema e le tecniche
di tramutazione endogena del kundalini-yoga.
«La metafisica del sesso sussiste negli stessi casi ove, nel vedere
la misera umanità e la volgarità di infiniti amanti di infinite razze
– maschere e individualizzazioni senza numero dell'Uomo Assoluto in cerca
della Donna Assoluta in una vicenda sempre di nuovo sincopata nel circolo
della generazione animale – riesce difficile vincere un sentimento di disgusto
e di rivolta e si sarebbe tentati di accettare la teoria biologica e fisica
che fa derivare la sessualità umana dalla vita degli istinti e dalla semplice animalità.
Eppure, se un qualche riflesso di una trascendenza vissuta si manifesta involontariamente
nell'esistenza ordinaria, ciò avviene attraverso il sesso, e quando si tratti dell'uomo comune,
avviene solo attraverso il sesso. Non coloro che si danno a speculazioni, ad attività intellettuali,
sociali o "spirituali", ma soltanto coloro che si innalzano fino ad una esperienza eroica
o ascetica vanno, a tale riguardo, più in là. Ma per l'umanità comune soltanto
il sesso procura, anche nel rapimento, nel miraggio o nell'oscuro trauma di un istante,
delle aperture di là dalle condizionalità dell'esistenza puramente individuale.
Questo è il vero fondamento dell'importanza, da nessun altro impulso eguagliata, che amore
e sesso hanno avuto e sempre avranno nella vita umana». E questo è il fondamento,
simbolico ancor prima che operativo, delle interpretazioni, all'apparenza provocatorie
e scandalose, di un George Le Clement de Saint-Marq.
D'altro canto il sesso s'è conquistato spazi
nel mondo secolarizzato e profano. Lo troviamo nei
manifesti per strada, nella cartellonistica, nelle vele, nei depliant,
in A4 in bianco e nero incollati alla meno peggio nei "New Jersey" di Picca, in edicola, in libreria, nella politica, nelle istituzioni,
nella cultura, nell'arte, nei quadri, nelle sculture, nei musei, nei cinema,
in televisione, nel teatro,
nella pubblicità. Quando ero piccolo io lo trovavi recintato solo nei pornoshop,
quei negozi sepolti sempre al piano di sotto, dove arrossivi di vergogna solo
a citofonare e dove ti chiedevano la carta d'identità anche a trent'anni.
Oggi lo troviamo anche
nel supermercato, negli shop a 99 centesimi; è
allusiva la musica, sono allusivi i concerti; persino
le chiese hanno confessionali caldi, preti arrapati,
scandali inconfessabili e telecamere nei bagni dei seminari.
Insomma, qua pare che il sesso oggi stia praticamente
ovunque. Tranne che nella mia camera da letto.
Mauro Cascio
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