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Latina. La Regione riconosce lo stato di criticità della provincia. I Sindacati ottengono l'istituzione di un tavolo. Confermato lo sciopero

I Sindacati Cgil Cisl Uil ottengono un grande risultato in Regione Lazio: l’istituzione di un Tavolo provinciale dopo la riconosciuta criticità del territorio pontino, pur però mantenendo le 8 ore di sciopero indette per venerdì 10 novembre. Questa mattina, lunedì 6 novembre, il governatore del Lazio Piero Marrazzo ha ricevuto in Regione i rappresentanti sindacali pontini Salvatore D’Incertopadre (Cgil), Pasquale Verrengia (Cisl) e Luigi Garullo (Uil) per la ‘questione Latina’, ovvero la ricerca di una soluzione –anche se sarebbe corretto parlare di differenti soluzioni- per risollevare le sorti socioeconomiche di una provincia che sembra abbandonata a sé stessa. I sindacati già dagli inizi di settembre avevano richiamato l’attenzione sulle gravi problematiche che investono il nostro territorio, organizzando conferenze stampa e convegni, dandosi anche dei tempi e delle scadenze rispetto alla classe dirigente. I tre segretari avevano scritto una lettera per sensibilizzare il presidente Marrazzo, il presidente Cusani e il sindaco di Latina Zaccheo sullo stallo economico che la provincia vive. Il risultato è stato così quello di essere ricevuti quest’oggi alla Pisana, dove erano presenti il governatore Marrazzo, l’assessore allo sviluppo Raffaele Ranucci, l’assessore al bilancio Luigi Nieri, l’assessore ai lavori pubblici Bruno Astorre e l’assessore alla piccola e media impresa e artigianato Francesco De Angelis, mentre per la Provincia era presente l’assessore alle attività produttive Silvio D’Arco, più i tre segretari regionali Chiavella (Cgil), Roncon (Cisl) e Moretti (Uil) oltre i rappresentanti territoriali D’Incertopadre (Cgil), Verrengia (Cisl), Garullo (Uil). La Regione Lazio ha riconosciuto la criticità del sistema produttivo del territorio pontino, istituendo di fatto e formalmente il Tavolo provinciale per rilanciare il Progetto Latina, indicando già la data (18 novembre) per la prima riunione. E questo è già di per sé un risultato, perché c’è il riconoscimento delle priorità avanzate dalle parti sociali in merito soprattutto al mantenimento dello sviluppo che oggi coinvolge il distretto nautico, il distretto turistico, quello rurale-culturale, quello chimico-farmaceutico e quello agroalimentare. Come dire, il rilancio parte dal territorio stesso attraverso però “una programmazione e una concertazione che deve cercare di coinvolgere tutti gli attori protagonisti –ha sottolineato il segretario generale della Cisl di Latina Pasquale Verrengia-. Questo ottenuto oggi è un grande risultato, perché c’è il riconoscimento ufficiale e formale da parte della Regione Lazio di uno stato di forte criticità del nostro tessuto socioeconomico come noi l’abbiamo presentato tramite la ‘Vertenza Latina’. Ora, si parte con la fase della condivisione dei programmi e dei lavori di sviluppo, dove per forza di logica dovranno essere superati personalismi e localismi soprattutto di natura politica. Quindi, oggi niente più alibi da parte di nessuno, e chi sarà contro lo sviluppo e il rilancio del territorio verrà allo scoperto”. “I Distretti che verranno istituiti lungo tutto il territorio pontino rappresentano la vera risorsa del nostro territorio, perché questo resta un territorio ricco di risorse –dice D’Incertopadre (Cgil)-, attraverso una pianificazione e una programmazione seria si può giungere alla completa valorizzazione delle nostre competenze, puntando sicuri su Distretti che già di per sé rappresentano delle ricchezze, magari aiutati da una politica delle infrastrutture che porti ai completamenti d’opera nel breve”. “C’è da parte nostra una precisa volontà di recuperare anche i siti industriali dimessi e questo per due ordini di idee- interviene Garullo (Uil)- per attrarre nuovi investimenti e nuovi capitali che conseguentemente portano benefici sul territorio e quello di frenare il degrado che si crea con le aree industriali abbandonate. Per attrarre nuove forme di investimento, anche quelle vicine a noi, come l’area romana ad esempio , che è interessata a spostare il proprio bacino verso di noi, è però necessario snellire gli iter burocratici e risolvere i nostri cornici problemi di carenza infrastrutturale. Con il Tavolo provinciale si può”. Questo però non significa che la giornata di sciopero di 8 ore organizzata da parte dei sindacati per venerdì 10 novembre (ore 9 partenza da piazza della Libertà) sia stata revocata, dato che “la prima giornata di convocazione del Tavolo provinciale è stata indetta per il 18 novembre”, precisano i tre sindacati.

Elisabetta Rizzo


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