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Latina. Assetto società regionali. Aldo Forte (Udc): «Il consiglio non ha voce. Anzi, peggio: è tagliato completamente fuori da ogni dibattito»

“Sul piano di riordino delle società che dipendono dalla Regione Lazio il consiglio regionale non ha voce, anzi è completamente tagliato fuori dal dibattito.” Lo dichiara il consigliere regionale dell’Udc Aldo Forte. “Apprendiamo dalle pagine dei quotidiani che la Giunta regionale sta alacremente lavorando ad un sistema che razionalizzi e renda più economico il sistema delle società partecipate dalla Regione. Fin qui – prosegue Forte - nulla di strano visto che nell’ultimo assestamento di bilancio la maggioranza ha inserito una norma che autorizzava la giunta regionale a procedere al raggiungimento di tale obiettivo entro il 31 dicembre. Quello che invece è strano, ed è veramente grave, è che la stessa norma stabilisce che entro il 31 ottobre la giunta regionale avrebbe dovuto sottoporre alla valutazione del consiglio una relazione contenente le iniziative per dare attuazione al riordino delle partecipazioni societarie dirette o indirette della regione. Che fine ha fatto questa relazione? Esiste veramente? Quando verrà sottoposta all’attenzione del consiglio regionale? Anche questa è una delle tante scadenze disattese: basti ricordare che stiamo ancora aspettando le nomine dei presidenti parchi commissariati ormai da un anno e mezzo. Chiedo al presidente del consiglio Pineschi – continua Forte - garante del regolare funzionamento dell’assemblea, di farsi carico di tale situazione perché non è possibile che il consiglio regionale venga continuamente messo da parte nell’esercizio delle sue funzioni, scavalcato e letteralmente svilito. Eppure è stata la stessa maggioranza a voler un passaggio in consiglio. Non vorremmo ritrovarci sotto Natale con un nuovo assetto delle società regionali deciso a tavolino, nelle segrete stanze della giunta. È un grido di allarme che lancio perché l’impressione è che in questa vicenda, che naturalmente tocca molti interessi e poltrone, entrano in gioco la spartizioni di posti e il riequilibrio degli assetti della stessa maggioranza che possono indurre ad evitare qualsiasi confronto pubblico. Per questo vogliamo ed esigiamo invece massima trasparenza – conclude Forte - ecco perché, come peraltro ci spetta, chiediamo il rispetto del ruolo del Consiglio.”

Elisabetta Rizzo


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