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Latina. Zanzare al cinema. Antonio Taormina sempre più presente in vetrine nazionali. «Ma non perdo di vista il contatto con la mia gente»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Antonio Taormina, un artista che, almeno a Latina,
non ha bisogno di presentazione.
È quello delle zanzare, per intenderci. Cioè un artista che ha fatto delle origini della
città la chiave e la cifra della propria riflessione artistica. La notizia
è che proprio la sua zanzara, che in città vediamo spesso sia nelle tele che
come scultura in bronzo, oggi debutta al cinema. Fa infatti parte del progetto grafico
di locandine e manifesti del nuovo film di Paolo Sorrentino, in uscita
nelle sale da oggi, "L'amico di famiglia".
Un nome importante, quindi, che si sta ritagliando spazi sempre più grandi anche
a livello nazionale. Eppure non si perde il contatto con l'umiltà, la vediamo esporre
quasi tutti i giorni sotto i portici di piazza della Repubblica. Perché questa scelta?
«È una scelta dettata da un'esperienza ventennale. Non mi interessano i salotti,
con questo o quell'onorevole, non mi interessano le passarelle, non mi interessano le vetrine.
Io ho scelto di fare questa esperienza che al tempo stesso di vita e di via. Di vita
perché ci campo, di via perché per me l'arte è sempre innanzitutto sperimentazione
e ricerca. Questo in tanti posti, vedi la Biennale di Venezia per esempio, non viene
capito. Spesso vanno avanti i raccomandati. Questo ovunque nel mondo dell'arte,
come in qualsiasi altro mondo: prevalgono le clientele non la bravura, non il coraggio.
Non vengono mai privilegiati artisti di talento ma artisti della domenica,
magari figli di papà, con tanti soldi da spendere e tempo da buttare. Io invece ho
scelto di stare qui, tra le gente.
Stando in un percorso urbano io sono a contatto con le cose autentiche, con le emozioni
vere». Per raccontare o interpretare un territorio, bisogna viverlo...
Diana A. Harja
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