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Latina. Commissione toponomastica, ma Almirante che c'entra? Giuseppe Pannone: «La nostalgia di alcuni non rappresenta la città di tutti»

«In un momento in cui le commissioni stentano a riunirsi, sotto il tiro incrociato delle faide interne del centrodestra, la maggioranza si ricompatta e propone di imporre le proprie nostalgie». A sostenerlo è Giuseppe Pannone, consigliere comunale de La Margherita. «I commissari toponomastici fanno un lunghissimo elenco di denominazioni per le intitolazioni di piazze e strade e, confusi tra nomi importanti e personaggi meno noti, inseriscono quello di Almirante, al quale vorrebbero intitolare, tra l’altro, non un posto qualsiasi o una stradina, ma addirittura un’intera piazza. Sul tema si era già espresso contrariamente il Consiglio Comunale del 29.6.06. Un lungo dibattito, alla fine del quale venne ritirata la proposta e si concordò di adottare il metodo della memoria condivisa. Fui io a proporre di intitolare i luoghi della città ai Sindaci della città, ai Presidenti della Repubblica e del Consiglio o a personaggi come Altiero Spinelli, Giorgio La Pira, Umberto Terracini, Alcide De Gasperi, Giuseppe Grassi. Ho proposto di intitolare il Parco del centro cittadino a Karol Wojtyla, superando l’anacronistica denominazione attuale. Qualcuno, in Consiglio Comunale, aveva sostenuto il nome del segretario del MSI perché era stato diverse volte a Latina. Ma nella nostra città sono venuti in tanti e tante volte, anche Bettino Craxi e Giovanni Spadolini, e con ben diversi e maggiori titoli! Tutti nomi sui quali chi ha buon senso e rispetto delle istituzioni, chi vuole costruire una comunità che condivide le scelte e si riconosce nella propria città, non può che essere d’accordo. Intitolare un’intera piazza in pieno centro ad un personaggio, forse rispettabile per le sue capacità oratorie, ma che rappresenta anche per la nostra città un legame nostalgico di pochi, suona come una provocazione. Ciò ancor di più se, come accaduto, ci si è dimenticati del primo sindaco della città (Fernando Bassoli) oppure del Presidente dei cittadini Sandro Pertini, se non si è tenuto in alcun conto dei Padri Costituenti o ci si è dimenticati del Manifesto di Ventotene, se Papa Giovanni Paolo II è stato messo da parte. Allora l’intitolare un parco ad Alcide De Gasperi (lui si a buon titolo da annoverare nella memoria condivisa), appare come una merce di scambio e un’offesa allo statista».

Mauro Cascio


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