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Latina. Una piazza ad Almirante, la polemica. Luigi Gallo replica a Pannone: «Il provocatore è lui. E quella di sinistra è pseudocultura»
«In merito alle dichiarazioni del consigliere Pannone, sulla volontà emersa dalla commissione toponomastica di intitolare una Piazza al leader del MSI Giorgio Almirante, ritenuta provocatoria e limitata alla nostalgia di pochi, c’ è sicuramente da dire che lo stesso intervento del Consigliere Pannone è provocatorio». Scrive Luigi Gallo, An, responsabile locale dell'Associazione Fratelli Mattei:
«Sicuramente le limitate capacità dialettiche di chi ha motivato la richiesta di intitolazione di una via a Giorgio Almirante, solo perché veniva a Latina, hanno generato questo dubbio in Pannone, ma l’azione politica del leader del MSI va ben oltre la qualità di essere un ottimo oratore.
Durante gli anni di piombo, quando era a capo del MSI, Almirante ha evitato con tutta una serie di interventi, che quegli anni diventassero realmente una nuova guerra civile.
Leader di una generazione che ha saputo andare avanti, nonostante le ripetute menzogne ad opera di storici, giornalisti, uomini di una pseudo-cultura di sinistra, che per anni ha voluto demonizzare un movimento, le sue idee e i suoi appartenenti.
Per questo Almirante è stato definito, “Leader della generazione che non si è arresa”.
Era un uomo che ha avuto un destino curioso, quello di anticipare i tempi con una lucidità straordinaria. Parlava di pacificazione quando gli altri si ostinavano a parlare di divisione degli italiani. Parlava di riforme istituzionali e costituzionali quando per gli altri la Costituzione era un tabù intoccabile. Parlava di moralità pubblica quando gli altri si rifiutavano di mettere in discussione il sistema delle tangenti. Parlava di Patria quando gli altri la beffeggiavano e la deridevano. Parlava di Europa quando l'Europa era lontana, inarrivabile. Un anticipatore, insomma, uno che guardava al futuro, che lo intuiva e lo progettava.
Ricordare Giorgio Almirante non è dunque doveroso e dolce. È necessario. Necessario per noi e per tutti coloro che, come lui, vogliono immaginare un'Italia civilmente pacificata, politicamente rinnovata, moralmente pulita ed europea. Di quell'Europa che tanto amava perché vi ritrovava le radici culturali della nostra civiltà feconda e inarrivabile.
Lezione politica altissima, la sua, che ne fa uno dei padri di quell'Italia civile che la politica ha spesso ignorato e offeso.
Il nostro compito, rinnovando le istituzioni, è quello di ricomporre il giusto equilibrio fra politica e società, fra governati e governanti, proprio così come Giorgio Almirante voleva.
Per questo a Latina città dove non pochi nostalgici, ma migliaia di persone hanno votato Almirante negli anni in cui fu eletto in questo collegio elettorale è importante intitolare una via a Giorgio Almirante».
Diana A. Harja
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