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Latina. Basket. Cuomo piegata a Veroli, si interrompe la striscia positiva. E intanto domenica prossima al Palabianchini arriva Osimo
Reduce da tre successi consecutivi, la Cuomo cade proprio nell’attesissimo derby contro Veroli, dando comunque la sensazione di poter far sua la partita se non avesse giocato stranamente contratta e poco convinta, anche quando alla fine stava ricucendo il gap prodottosi a metà partita, rimonta che l’ha portata a terminare a sole quattro lunghezze dai ciociari.
Ottima cornice di pubblico e circa duecento supporter pontini al seguito, prestati dal calcio per la storica acredine tra le due province, si suppone, in quanto moltissime facce restano ignote per chi frequenta il PalaBianchini. Animi verolesi accesi per la medesima rivalità, anche qui molto sentita.
Il tempo di mettere la palla in gioco ed accade il fattaccio che falserà, almeno dal punto di vista spettacolare, l’intero match. Un guasto al tabellone elettronico (nella foto) comporta uno stop di quasi mezz’ora e, visti i vani tentativi di riparazione dello stesso, si procede con una lavagna con numeri calamitati a far da segnapunti, gli addetti al tavolo che scandiscono con le palette i 24 secondi, i taccuini che furiosamente annotano punti e falli, chiudendo al vicino se talvolta qualcosa fosse sfuggito all’occhio del cronista. Sembra quand’ero all’oratorio, con tanto sole, tanti anni fa….ma tant’è.
C’è Damiao, il plurinazionale azzurro, con Latina, e Iannilli, che arriva dalla serie A, con Veroli: due giganti di oltre 2 metri e cinque, inciderà alla fine di più il neoacquisto ciociaro.
Oltre Marcelo Damiao, Cuomo con Ochoa, Svoboda, Virgilio e Grasso, e si parte bene con Virgilio che fa 5 a 0, con Damiao che si fa sentire sotto canestro, e Latina tiene nonostante un po’ di imprecisione di Ochoa e Svoboda, chiudendo il primo quarto avanti 14 a 11. La seconda frazione va avanti sul filo della parità, fin quando non sale in cattedra Iannilli per i frusinati, a tratti immarcabile. Zanchi passa a uomo mettendogli Damiao incollato e fa una certa impressione veder lottare i due giganti, 2 metri e 7 per il bianco, 2 metri e 5 per il coloured pontino, e il duello, come detto, vedrà uscire meglio il ciociaro.
Break decisivo alla metà del match. Dopo che Causin (in progresso) fa 27 pari, un parziale di cinque a zero per Veroli seguito da un fallo intenzionale chiamato a Damiao per un’ingenua trattenuta su Ghersetti che gli aveva rubato palla, fanno scappare i giallorossi. Metà match chiuso 36 a 27 per Veroli ed il gap non si colmerà più. Girandola di cambi in casa Cuomo, che però non porta grandi frutti. Esce Damiao, ancora indietro di condizione ed un po’ appesantito, ma uno della sua esperienza e della sua stazza si farà sentire nel prosieguo del campionato della Cuomo, si fanno vedere Saccoccio, non prezioso come domenica scorsa, Grillo (malino), e Passaglia, bene, ma alla fine del terzo tempo riesce a commettere tre falli in un minuto, un po’ troppo. Terzo quarto finito 54 a 45 per Veroli. Ultima frazione con show personalissimo di Ghersetti che porta Veroli al 73 a 62, (l’argentino sarà il top scorer con 27 punti) prima che la Cuomo, con un disperato colpo di reni, infili tre bombe consecutive con Virgilio, Ochoa e Causin che non valgono comunque il rientro nel match. Secondi finali da thriller vista la mancanza del tabellone, ci si interroga su quanto manchi ma si chiude così, 80 a 76 per Veroli.
Come detto, Cuomo a tratti spenta e poco incisiva, ma che è sembrata poter far suo il match, con un po’ di cattiveria agonistica in più. Peccato per qualche imprecisione di troppo e per la scarsa forma di qualcuno dei suoi (Ochoa ed il nuovo Damiao, ma anche Svoboda e Grillo), segnali incoraggianti da Causin (16 per lui) e Passaglia, ottima risorsa recuperata. Miglior marcatore, il solito Virgilio con 21 centri. Si è sentita l’assenza di Bisconti, con lui e Damiao al meglio sarà senz’altro un’altra musica. Domenica c’è Osimo a Latina, brutto cliente che precede la Cuomo a quota dieci. Bisogna riprendere subito il filo delle vittorie appena interrotto.
Maurizio Targa
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