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Latina. Primarie, il centrosinistra si scalda. Maurizio Mansutti: «Battere Zaccheo si deve e si può. Io rappresento la svolta possibile»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Maurizio Mansutti, candidato (per La Margherita) alle primarie del centrosinistra per la carica di sindaco di Latina, e già primo cittadino del capoluogo pontino dal maggio all'agosto del 1993. «La mia candidatura nasce per mettere nel centro sinistra tutte le energie disponibili per essere credibili per una guida alternativa della città. Da più parti, all'interno dello schieramento di centro destra e nella stessa amministrazione (ormai dello stesso colore da un quindicennio) e con il centro sinistra, si è aperto un forte segnale di cambiamento. Il compito che la Margherita (ed io in prima persona) ha assunto, è di intercettare questo cambiamento rendendolo visibile e soprattutto accettabile e spendibile sul piano dell'alternativa di governo». Quali sono i punti fondamentali di questo cambiamento? «La destra in quindici anni non ha prodotto grandi risultati, il fenomeno si è esaurito già con la seconda giunta Finestra. Zaccheo, da questo punto di vista, ha annunciato grandi opere mirabolanti, ma questa fantasia non è stata poi accompagnata da opere concrete, siamo solo agli annunci mediatici. Il punto è quello di mettere insieme un progetto di città accettabile, con tutti gli amici del centrosinistra e le forze che lo compongono, e che ci porti tutti insieme a costruire la città che vogliamo, quella che ci piace, quella di cui siamo orgogliosi, per la quale siamo disposti a spendere energie ed impegno; è possibile farlo, ma possiamo farlo solo tutti insieme. C'è oggi questo passaggio delle elezioni primarie per vedere quale di questi progetti raccoglie i maggiori consensi e poi ci attende una lunga campagna elettorale contro questa amministrazione di destra». Nel suo programma l'urbanistica ha un ruolo primario: come intende cambiare la città? «Il Piano regolatore generale sarà uno dei primi atti dell'amministrazione che spero di guidare. Dobbiamo ridare certezza di regole nell'assetto urbanistico: gli imprenditori fanno il loro mestiere, costruiscono, ma la politica deve dare le regole di questa pianificazione: quindi grandi ricuciture urbane ed extraurbane, insediamenti produttivi nel settore della qualità e dell'ambiente. In sostanza, rimettere mano al tessuto urbanistico della città è un impegno prioritario del centrosinistra». Cinque candidati, di cui due dallo stesso partito, la Margherita: Mansutti e Ciarlo. Perché questa pluralità? «Questo è proprio il senso della novità: all'interno del centro sinistra si è aperto un vastissimo dibattito che ha visto affiorare addirittura cinque candidature, tutte di peso. Questo non può che essere un bene, nel senso che più tra noi discutiamo, più tra noi ci confrontiamo, migliore - qualitativamente - sarà la proposta che ne uscirà fuori. D'altra parte, degli amici, dei concorrenti, si può solo parlare bene».

Andrea Apruzzese

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