Lunedì 08/12/2025 
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Latina. Alleanza Nazionale, la base attacca Pedrizzi. I circoli scrivono a Gianfranco Fini: «Caro presidente, è ora di commissariare il commissario»

Una lettera aperta a Gianfranco Fini dai circoli comunali di An. «Le gravi dichiarazioni dell’On Pedrizzi, riportate nei giorni scorsi sui giornali, offendono la base militante del partito e manifestano ancora una volta, l’assoluta incapacità gestionale del Commissario della Federazione. Non a caso, il mancato coordinamento politico e l’assenza di una visione politica generale, hanno generato la crisi e il commissariamento di alcuni tra i più importanti comuni amministrati dalla Casa delle Libertà, in provincia di Latina. In questo ultimo periodo nella gestione della Federazione Provinciale, si è accentuata la visione centralistica del Capoluogo, e si è praticamente abbandonato a se stessa il resto della provincia. È incredibile poi leggere che Pedrizzi parla della mancanza di logica del confronto, di mancanza di scuola politica e di militanza politica, proprio colui che ha sempre rifiutato il confronto più volte reclamato dalla base, proprio colui che con altri, ha candidato questi personaggi che accusa di non avere una scuola politica. Alleanza Nazionale non ha mai vissuto, ad oltre 10 anni dalla sua nascita, un momento così difficile causato da una gestione miope ed incapace di attivare le energie di quadri e militanti presenti sul territorio. I contenziosi in atto nei comuni sono stati alimentati dalla completa assenza di un qualsiasi criterio gestionale che ha portato gli stessi ad esplodere in rotture vere e proprie. È ora caro Presidente, di commissariare il commissario, e indire un congresso straordinario che finalmente riequilibri le dinamiche interne del partito e presenti anche agli Alleati un volto autorevole. Il deficit di leadership ha portato Alleanza Nazionale in una sorta di abulia interna, dalla quale con l’attuale gestione non se ne uscirà. In questo momento con il dissolversi delle correnti organizzate e militarizzate sul territorio, si può riprendere a parlare di politica, di amministrazione, di grandi scelte. Si ritorni a parlare di Etica e di morale nella politica, come ribadisce il documento dell’Assemblea Nazionale, e si ritorni a parlare di Destra, perché certi comportamenti adottati oggi dai nostri dirigenti locali e da alcuni nostri amministratori si discostano dall’etica politica che dovrebbe essere il nostro primo comandamento. Occorrono, caro Presidente Fini, uomini nuovi, preparati politicamente e capaci di portare con se un nuovo modo di fare la politica, che segni un punto di svolta con le vecchie gestioni; occorrono giovani, perché il confronto interno che porta alla crescita, ha bisogno di energie fresche che sappiano ridare ai nostri militanti e ai nostri elettori quella passione per la politica che oggi è stata fatta morire. Nei comuni commissariati Alleanza Nazionale dovrà rappresentarsi all’elettorato compatta e con volti nuovi, e questa compattezza non deve essere trovata sulla base di interessi personali, ma in base ad un confronto interno, che metta a nudo i fattori negativi che hanno portato a questo stato di cose, risolvendoli. Vecchie logiche politiche ed operazioni puramente clientelari dovranno lasciare il passo ad una giovane destra al passo con i tempi e soprattutto in linea con le sfide politiche che ci presenta il nuovo millennio. Ad altri lasciamo volentieri consigli d’amministrazione con stipendi milionari, incarichi ben retribuiti e quant’altro, perché per come intendiamo noi la politica arrivare a sedersi su una poltrona non è mai un punto di arrivo, ma un punto di partenza, per diffondere il nostro modo di fare politica».

Elisabetta Rizzo


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