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Latina. Il Falso di Deaglio. I Riformatori Liberali: «Il Dvd è una delle più grandi brutte figure della sinistra. Ma la libertà di espressione va sempre e comunque tutelata. Un atto onesto restituire il maltolto...»

«Che Enrico Deaglio avesse compiuto un falso clamoroso col suo Dvd sui presunti brogli elettorali del Viminale, diffamando l’ex ministro Pisanu, l’avevamo detto subito, e ampiamente spiegato sulla base delle procedure previste dalla legge, che impediscono al Ministero dell’Interno di avere la benché minima influenza sulla conta e la certificazione dei risultati elettorali». Spiegano i Riformatori Liberali: «Procedure che Deaglio ha successivamente ammesso di non conoscere nei particolari (e che in realtà non conosceva affatto e non si era per nulla preoccupato di conoscere). Che la magistratura abbia quindi aperto un procedimento per "diffusione di notizie false esagerate e tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico" non ci stupisce affatto. E tuttavia... E tuttavia preferiremmo vivere in un paese che non prevede reati del genere, o che almeno ne circoscrive l’applicazione a casi specifici. Chi grida al fuoco senza motivo in un cinema pieno di gente va punito con severità, concordiamo. E Deaglio ha gridato al broglio con la stessa leggerezza di un aspirante piromane e con un tot di faccia tosta in più. Però c’è un bene più importante da tutelare, in questo caso, rispetto all’ordine pubblico. Ed è quello della libertà di espressione. Che, ad esempio, viene tutelato negli Usa come un bene assoluto: altrimenti quante galere riempirebbero i falsari e negazionisti che attribuiscono gli attentati dell’11 settembre 2001 a un complotto governativo? Uno Stato liberale non teme attentati alla logica, al buon senso e alla verità, e trova nella libertà di espressione il suo baluardo più forte. Quanto a Deaglio faccia un primo passo: si documenti e smetta si raccontare ancora balle, come fa ancora oggi sul Corriere della Sera affermando che la percentuale delle schede bianche è uniforme su tutto il territorio, mentre in realtà varia significativamente da comune a comune. E poi ne faccia un secondo: restituisca in beneficenza, magari alle famiglie delle vittime del terrorismo e della criminalità, il maltolto, ovvero i bei soldi che il suo "Diario" ha guadagnato con questa operazione sconsiderata».

Elisabetta Rizzo


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