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Latina. Qui Il Territorio. Barbareschi colpisce ancora. Maria Corsetti: «Questo continua a ritenere che abbiamo la sveglia al collo...»
Massì, teniamocelo. Nessuno come Luca Barbareschi è capace di dimostrare quanto ci piace portare la sveglia al collo. Proprio come facevano quelle dignitosissime tribù africane quando entravano in contatto con l’occidente e rimanevano affascinate da oggetti di poco valore, barattati con tesori infinitamente più grandi. Gli indigeni del continente nero non potevano immaginare quale fregatura gli stessero rifilando, non avevano internet, né la televisione e neanche la radio per documentarsi. Noi invece Barbareschi lo conosciamo benissimo. Sono più di due anni che ogni tanto fa capolino da queste parti. A lui è stata delegato il non facile compito di redimere il popolo dall’ignoranza. Per creare l’agro redento Mussolini prosciugò migliaia di ettari di palude e costruì cinque città. Ma in fondo aveva manovalanza a volontà e su tutti comandava lui. Barbareschi non ha idrovore che lo aiutino ad annaffiare e quindi a far germogliare i cervelli. A questo si aggiunga che deve fare sempre i conti con chi non è d’accordo. E allora che fa? Tanto per cominciare si porta i rinforzi da Roma. Quindi reclama il dominio assoluto sugli spazi del Palazzo della cultura. Vedi un po’ se va a finire che il Campus internazionale di musica - che esiste da decenni ed è un orgoglio grandissimo di questa terra – per i suoi concerti deve chiedere il permesso a Barbareschi & company. E staremo a vedere cosa ne pensa Patrizia Fanti, assessore alla cultura in carica, che si organizza un evento al giorno. Sfrattata anche lei? Barbareschi sulla stampa nazionale (che lui ama particolarmente) parla di teatro moderno e dell’impossibilità di esprimersi secondo canoni nuovi. Certo perché il pippone che ci ha rifilato, “Il sogno del principe di Salina: l’ultimo Gattopardo” è parecchio d’avanguardia. Dice che a Londra e in America lo aspettano a braccia aperte. Se vuole apriamo una sottoscrizione pubblica per acquistare un biglietto aereo di prima classe. Solo andata.
Maria Corsetti
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