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Latina. Pasticciacci urbanistici. Giorgio De Marchis: «Il contratto di quartiere Nicolosi-Villaggio Trieste è un'operazione di bassa demagogia»

«Era stato presentato come il punto di svolta per la riqualificazione degli ingressi della città. Alla prova dei fatti, il Contratto di Quartiere Nicolosi Villaggio Trieste, si sta rivelando soltanto una mossa propagandistica, un contenitore vuoto». Scrive Giorgio De Marchis, consigliere comunale dei Democratici di Sinistra: «Lo strumento scelto per la riqualificazione era quello giusto, purtroppo gli amministratori di centro destra si sono lasciati andare a facili promesse irrealizzabili che, adesso, stanno minando alla base la fattibilità del progetto. La Giunta Comunale ha adottato il 30 novembre una delibera nella quale è riportato che “Vista la nota prot. n° 535/06 del 17/11/2006, anticipata a mezzo fax ed acquisita in atti con prot. n° 113764 del 20/11/2006, con la quale il RT (raggruppamento temporaneo di imprese che ha redatto il progetto definitivo), nel confermare che dalle risultanze del progetto definitivo generale emerge un quadro economico complessivo di gran lunga superiore a quello previsto dal progetto preliminare e quindi all’entità del finanziamento, ha proposto, nell’ambito del progetto definitivo stesso, un possibile stralcio funzionale, dichiarando di restare in attesa di determinazioni in merito”. Traducendo il linguaggio amministrativo si può dire che le opere promesse superano di molto i 10.000.000,00 di Euro del finanziamento (comprensivo degli 800.000,00 Euro di progettazione) e pertanto solo una parte di esse potranno essere realizzate. Le opere che non verranno realizzate, circa il 70% di quelle previste, verranno finanziate, secondo l’amministrazione, con le economie che si realizzeranno sui 10.000.000,00 e con i fondi del Bilancio Comunale. Inutile sottolineare che queste proposte appartengono alla sfera della fantasia in quanto con i fondi del Bilancio comunale, stretto nelle maglie del patto di stabilità, non si potrà finanziare nulla per i prossimi dieci anni. Pertanto sarebbe giusto che i nostri amministratori, per una volta con senso di responsabilità e senza cedere alla facile propaganda annunciassero ai cittadini quali tra le seguenti opere non verranno realizzate: NVT1 - Realizzazione di un polo civico e sistemazione del verde ed arredo urbano in piazza Berlinguer NVT2 - Realizzazione di un centro amministrativo e socio-culturale con parco circostante in via Ezio e riqualificazione del parco esistente di via Virgilio NVT3 - Esecuzione di opere di urbanizzazione primaria lungo l’asse via Ezio – via Milazzo NVT4 - Realizzazione di una struttura sportiva polivalente in via Pantanaccio NVT5 - Ristrutturazione scuola materna e centro anziani in via Ezio NVT6 - Ristrutturazione e riqualificazione di edifici ERP in via Virgilio ed in via Terenzio NVT7 - Realizzazione di un edificio residenziale per studenti universitari Ma i pasticci non finiscono qui, infatti, la confusione urbanistica che regna nel Comune di Latina ha fatto in modo che le previsioni del Contratto di Quartiere cancellassero due impianti sportivi, di cui uno destinato ai diversamente abili, ovvero il secondo campo sportivo del centro Samagor in via Tagliamento ed il nuovo impianto calcistico di Pantanaccio. Al posto del nuovo impianto sportivo della Samagor è stato previsto un parcheggio di servizio al nuovo mercato di via Tagliamento. Questo impianto sportivo (campo di calcio in erba sintetica di ultima generazione) è stato finanziato nel Bilancio comunale del 2006 con 20.000,00 Euro è stato pensato per consentire alle persone diversamente abili di praticare sport. La storia del campo di Pantanaccio assume aspetti quasi grotteschi, infatti la Giunta Comunale il 2 ottobre 2006 ha approvato la delibera di finanziamento di 20.000,00 Euro per la realizzazione di un nuovo impianto calcistico adiacente al campo di calcio attuale, senza accorgersi che sulla stessa area nella quale aveva approvato il progetto ed il finanziamento, il Contratto di quartiere aveva previsto la realizzazione di una palestra. Ora si cerca di correre ai ripari cerando di spostare di qualche metro la palestra su un’area con destinazione verde pubblico. L’operazione sarà difficile, se non impossibile, in quanto la diminuzione del verde pubblico comporterebbe la variazione degli standard previsti nel comprensorio che determinerebbero la bocciatura della variante. I DS si sono battuti in Commissione Urbanistica per mantenere gli impianti sportivi cancellati dal contratto di quartiere. Registriamo per l’ennesima volta l’approssimazione con la quale si programma nel Comune di Latina. Purtroppo bisogna segnalare che l’azione dell’amministrazione Zaccheo è proiettata verso le facili promesse e la bassa demagogia invece che verso la seria e scrupolosa programmazione urbanistica. Purtroppo i costi di tutto ciò li paga la popolazione che non vedrà realizzate la maggior parte delle opere previste nel contratto di quartiere e, inoltre, rischia di vedere cancellati due impianti sportivi».

Andrea Apruzzese


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