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Latina. Finanziaria, per le imprese lo Stato è un nemico. Silvio D'Arco: «Certo questo governo non ha agevolato le PMI. Serve una svolta»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS con Silvio D'Arco, assessore alle Attività Produttive della Provincia di Latina, in occasione dell'assemblea provinciale annuale della Cna di Latina. Assessore, molte proposte, ma anche tante critiche alle istituzioni da parte degli imprenditori. Come rispondere alle istanze delle aziende per lo sviluppo? «Sicuramente ci sono stati spunti critici, ovviamente non poteva mancare il confronto e le associazioni hanno rivendicato una serie di servizi che questa provincia tarda a dare, e mi riferisco in particolare alle infrastrutture: senza infrastrutture non c'è progresso, non c'è sviluppo. Abbiamo una caratteristica, non solo a livello provinciale, ma anche a livello nazionale, di un 98% di aziende che non superano i 50 dipendenti e che sono l'ossatura dell'economia del nostro Paese. Purtroppo molto spesso, a livello governativo, e non faccio distinzioni tra centro destra e centro sinistra, ma ovviamente parliamo del centro sinistra che oggi governa e che con questa Finanziaria non ha agevolato le piccole e medie imprese. Questo è un peccato, perché molti di questi artigiani lavorano anche sedici ore al giorno e non possono essere trattati come quelli che non pagano le tasse o come evasori. Meritano più rispetto». Tra gli interventi, uno è stato in particolare molto critico nei confronti delle istituzioni: Salvatore D'Incertopadre, segretario provinciale della Cgil, ha detto «Secondo me, la Provincia ha fatto male a non essere presente al tavolo con la Regione Lazio». «Non ho voluto fare polemiche, in quanto ho ritenuto che questo sessantesimo anniversario della Cna fosse un'occasione di festa. Ritengo però che D'Incertopadre, che io rispetto come persona, faccia un gioco di parte. Dovremmo fare tutti, istituzioni, sindacati e associazioni di categoria, un salto culturale: dobbiamo pensare più a un discorso di insieme. L'ho vissuta direttamente, in quanto ho portato io avanti questo tavolo con la Regione e ritengo che la Regione ha fatto male a invitare oltre 47 sigle: significa non voler far nulla, o voler far poco. Abbiamo detto chiaramente (io in particolare, nel corso delle riunioni) che andava fatto un tavolo in cui fossero presenti le associazioni di categoria, dei lavoratori, compresa la Ugl, e che andava ampliato con Assindustria, Federlazio e Camera di Commercio, titolare di 54 partite Iva in questa provincia. Per tutta risposta, Marrazzo e la sua struttura hanno pensato di mandare l'invito a 47 sigle, alcune delle quali non conoscono il territorio o non avrebbero potuto dare alcun tipo di contributo. Anche perché molti progetti che la Provincia ha elaborato negli ultimi due anni sono ormai condivisi da tutti: c'è una piattaforma sindacale che noi condividiamo, ci sono dei progetti, dalle infrastrutture al piano rifiuti, ai distretti rurali, che abbiamo dato alla Regione, ma per i quali non troviamo riscontri nei Bilanci della Regione, né nel 2006 né nel 2007 e non vediamo riscontri nemmeno nel Piano Triennale. Non era una polemica, e lo stesso Cusani ha detto di essere pronto a sedersi al tavolo con la Regione (che rispettiamo come istituzione e anche perché fa le leggi e può mettere a disposizione risorse importanti) per portare avanti progetti che già abbiamo e che si tratta solo di finanziare, ma per i quali finora non abbiamo visto soldi». Quindi ritenete di poter essere presenti ai prossimi tavoli di settore? «Noi riteniamo che possiamo essere presenti se si cambia registro. Dico una cosa su tutte: noi abbiamo una legge regionale, la legge 21, che l'allora assessore al Bilancio Angelo Marrone finanziò con 40 miliardi di vecchie lire. Era una legge ad hoc per la provincia di Latina, per i suoi problemi occupazionali e di sviluppo, e che aveva dato la possibilità di portare avanti dei progetti. Oggi vediamo che nel Bilancio 2007 la legge 21 - strumento già pronto, in cui bisogna solo mettere i soldi - è stata finanziata con soli 500mila euro: risorse ridicole che non portano avanti nessun tipo di sviluppo per questa provincia. Mi sarei aspettato dal governo Marrazzo che - prima di venire al tavolo - avesse dato un segno tangibile, cioé che avesse messo in questa legge - ad esempio - 20 milioni di euro: a quel punto avremmo capito che esisteva una volontà seria di portare avanti lo sviluppo. I progetti ce li abbiamo: aspettiamo soltanto che Marrazzo ci dia risposte serie».

Andrea Apruzzese

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