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Latina. Verdi senz'anima. Fabrizio Vitali e gli ingrati: per 22 anni le battaglie se le fa da solo. Ora è isolato. E finalmente se ne va

Cari amici, Vengo a voi per esprimere le ragioni che mi portano ad uscire dai Verdi nel quale faccio attività politica da oltre 20 anni. La mia attività nel partito è infatti iniziata nel 1985 quando il partito radicale promuove sul territorio le liste alle elezioni amministrative ed è poi continuata sia nella presenza in dispositivi elettorali che all’interno degli organismi di partito e, soprattutto, nell’attività sul territorio. Nel tempo ho ricoperto il ruolo di Presidente Comunale e Presidente Provinciale del partito, Consigliere Federale Regionale e Consigliere Federale Nazionale (questo incarico in sostituzione del compianto Francesco). Nelle istituzioni sono stato Consigliere di Circoscrizione Latina Ovest (30 mila abitanti) dal 1997 al 2002 e dal 2004 sono Consigliere Provinciale. L’attività condotta sotto il simbolo dei verdi è stata vasta e mi ha impegnato fortemente sui valori del rispetto e riconoscimento dei diritti del cittadino che sono anche tutela del territorio dove questi vive. Dal Febbraio 2002 nel capoluogo pontino si è aperta una vera sede e, cosa di cui sono soddisfatto, finalmente negli ultimi anni si può ben parlare di un gruppo attivo dei Verdi a Latina. Ma veniamo alle ragioni che mi inducono a concludere la mia esperienza politica sotto il simbolo dei Verdi. Vi è una prima ragione che fa riferimento alla lontananza dei vertici del partito, regionale e nazionale, riguardo alle vertenze e alle tematiche locali a cui si aggiunge anche uno scarso supporto logistico. Cosa che ha preso corpo negli ultimi due anni e di cui non si vuol fare una analisi sulle colpe, ma solamente porre come altro elemento di valutazione. Tale lontananza si è anche esplicata attraverso i dispositivi elettorali scelti dai Verdi per le ultime elezioni regionali del Lazio e per le ultime consultazioni per il Parlamento : • Dispositivo che per le regionali 2005 ha visto imporre un candidato estraneo alle dinamiche dei verdi di Latina quale capolista in provincia, cosa che, tra l’altro, ha contribuito a produrre alcune importanti defezioni dai verdi come quella dell’allora presidente comunale e ha visto atteggiamenti discutibili nei miei confronti da parte dell’allora presidente regionale del partito. Eppure anche in quella occasione ho portato quanti più voti al partito, utili a far scattare un altro consigliere alla Pisana. • Per il dispositivo alle elezioni per il parlamento, si sono fatte scelte che non hanno valorizzato la provincia di Latina, ma hanno continuato a mortificarla con offerte di presenze in lista non dopo la testa di lista composta da Alfonso, Angelo e Cento, ma in posizione ben più nascosta. E già sapevamo che comunque, dopo la testa di lista o più in fondo, non c’era alcuna possibilità di elezione. È stata però mia intenzione “pazientare” e giustificare le scelte per il bene del partito e nella ricerca del radicamento nel nostro territorio anche se ciò è possibile quando il “centro” è e rimane vicino alla periferia. Importante era costruire un gruppo a Latina capace di autonomia e capace di “reggere” le dinamiche politiche locali sia nei confronti del centro destra che nei confronti degli alleati dell’ Unione, e su ciò credo che il lavoro sia stato fatto. Ora nell’associazione Verdi di Latina vengono praticate azioni che tendono a non farmi partecipe alle dinamiche politiche locali e vengono praticate azioni che mortificano la dignità mia e dei verdi : • nell’occasione delle primarie per il candidato a sindaco del centro sinistra a Latina, tenutesi lo scorso 3 dicembre, la mia associazione preso atto di pregiudiziali sul mio nome espresse da Rifondazione per un eventuale corsa alle primarie ha poi tentato di appoggiare ufficialmente proprio il candidato di Rifondazione che successivamente quel partito aveva messo in campo, appoggio che è comunque venuto nei fatti da parte di importanti componenti l’esecutivo comunale. Si è resa palese la mancanza di unità di intenti all’interno del gruppo di Latina nonché una differenza di visione politica delle dinamiche locali. • In questa occasione sono stato censurato dai livelli comunali per aver, nel rispetto delle decisioni assunte dal partito, appoggiato il candidato a sindaco de L’Unione che meglio ritenevo competitivo nel confronto con il centro destra alle prossime elezioni comunali di Latina. Candidato che ha poi dimostrato di essere realmente il miglior candidato possibile per L’Unione e fatto salvo che qualsiasi candidato a sindaco ha l’impegno di portare avanti il programma comune. • È seguita anche una censura da parte del livello provinciale che do solo come ulteriore elemento di riflessione, ma su cui non ho intenzione di esprimermi per la sua scarsa valenza riferita alla non conoscenza dei fatti propri interni ai verdi di Latina. Potrei riassumere con poche parole perché ho deciso, dopo oltre 20 anni, di uscire dai Verdi : • lontananza del centro negli ultimi due anni • scelte di dispositivi elettorali che hanno mortificato il partito di Latina • venir meno di unità e gravi differenze nell’analisi delle dinamiche politiche nella associazione di Latina. La mia parte ho continuato a farla dentro e fuori dalle istituzioni, così come continuerò a fare a prescindere dal percorso politico che sceglierò e che mi sarà permesso fare in una città nella quale, a maggior ragione, fare gli integralisti della politica non produce che sterili scontri e assenza dalle dinamiche reali. Il mio grazie e caloroso saluto ad Angelo Bonelli con il quale spero di poter condividere anche in futuro “battaglie” giuste così come spesso è avvenuto in tanti anni di militanza comune nei Verdi.

Fabrizio Vitali


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