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Latina. Caso Welby, il Codacons nella bufera. Gianfranco Fini: «Ci sono forme di accanimento terapeutico che non si possono più accettare»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Gianfranco Fini, leader di Alleanza Nazionale.
Il Caso Welby sta dividendo. I radicali, i laici con le forze liberali e progressiste, da
un lato ed i conservatori, confessionali, dall'altro.
Nel frattempo non potevano più tacere e hanno parlato:
il Codacons e l’Associazione per i diritti del malato hanno aperto bocca per dire
che Piergiorgio Welby è persona incapace che non può decidere alcunché sull’accanimento
terapeutico che viene fatto sul suo corpo. Preannunciano denuncia nei confronti dei
radicali per abuso su persona incapace. Il malato per loro non può parlare direttamente,
non può essere esponente politico e tanto meno radicale e Presidente dell’Associazione
Coscioni; può parlare solo attraverso di loro che lo rappresentano anche come consumatore
di sanità. Pazzi per loro - come accadeva nel regime sovietico - sono coloro che non si
arrendono alla violenza di istituzioni sorde e ipocrite e che con una lotta esemplare
dal punto di vista della nonviolenza pongono verità scomode, comprese perfettamente
dalla stragrande maggioranza dei cittadini italiani.
«Da parte nostra», dice Daniele Capezzone, «di fronte alle falsità - queste sì chiaramente
speculative e strumentali - proclamate attraverso l’odierno comunicato dal Codacons
e dall’Associazione per i diritti del malato, non possiamo far altro che dar mandato
ai nostri legali affinché procedano per diffamazione e calunnia».
Presidente Fini, lei del caso Welby che idea si è fatto, c'è davvero, come lamentano
laici e liberali, una deriva confessionale?
«La fede è un valore, ma per chi ce l'ha. È una cosa personale, le istituzioni
devono rimanere laiche e lontane dal sentire confessionale, dal sentire religioso.
Io sono contrario all'eutanasia perché non può esistere il diritto di dare
la morte. Al tempo stesso sono convinto che esiste il diritto di morire.
Sono così contrario a forme di accanimento terapeurito che contrastano
con un valore, che è quello della sacralità della vita e della morte.
Bisognerebbe discutere, anche in Italia, del cosiddetto testamento
biologico, che è una cosa che gli altri Paesi già conoscono».
La sinistra di governo è divisa sull'argomento, spaccata su molte
questioni, con una Finanziaria che ha dato una mazzata al consenso.
Quanto dura?
«È chiaro che la sinistra si sta prendendo la responsabilità di provvedimenti
profondamente sbagliati. Delude. E credo che abbia deluso anche molti che
avevano creduto nella sinistra. Se ne accorgono anche gli uomini
più avveduti della sinistra. Vedete, quando parlano di fase due del governo,
lo fanno perché hanno capito, sanno, che la fase uno è stata profondamente negativa».
Elisabetta Rizzo
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