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Latina. Tia, gli errori del sindaco li paghiamo tutti. Giuseppe Pannone: «I nodi di un'amministrazione distratta stanno venendo al pettine»
Tutti i limiti di un'amministrazione distratta e incompetente stanno venendo al pettine, dice Giuseppe Pannone, consigliere comunale della Margherita.
Sulla questione delle bollette TIA si rischia la sollevazione popolare. La Latina Ambiente ha predisposto una prima tranche di richieste di pagamento per circa 22.000 famiglie (ma il grosso, di oltre 30.000 posizioni deve ancora essere inviato, senza contare le utenze non domestiche) e la prima scadenza è per domani. Ma moltissime sono le proteste e le richieste di rettifica o modifica. In effetti i dati in possesso della Latina Ambiente sono spesso incompleti e carenti, a cominciare dal numero dei componenti del nucleo familiare, per passare alla dimensione degli alloggi. Non solo, ma le richieste giungono a soggetti fino ad oggi esentati totalmente o parzialmente o che comunque avevano fatto formale richiesta in tal senso. In questo caso è sufficiente esibire la richiesta formulata all'ufficio tributi del Comune di Latina che si intende implicitamente accettata, poiché per tale pratica l'accettazione si perfeziona nei 60 giorni dal deposito, secondo il principio del “silenzio assenso”.
Per quanto attiene la c.d. “fascia rossa” (che riguarda gli utenti che abitano nell'area della discarica – Montello, Le Ferriere e Sabotino) non è mai stato revocato il provvedimento del Consiglio Comunale con il quale nel 2001 era stata stabilita l'esenzione totale; anzi, con delibera di Giunta Comunale del 11.12.2006, il provvedimento è stato confermato, con la richiesta da parte dell'Amministrazione alla Latina Ambiente di sospendere i pagamenti richiesti e di revocare le cartelle.
Rimangono fuori da tale provvedimento altre fasce fino ad oggi esentate in tutto o in parte, cioé gli abitanti della “fascia gialla” (area della discarica oltre i 2000 mt.) e le aziende agricole. Ma anche moltissimi cittadini in situazione economica di disagio.
La somma stanziata dal Comune di 500.000 euro appare francamente inadeguata, perché 70.000 euro dovrebbero essere destinati alla fascia rossa (l'importo è probabilmente insufficiente), una parte è stata già impegnata in favore del gestore, il rimanente va distribuito per un numero indeterminato di soggetti. Insomma il Comune innescherà una “guerra tra poveri”, mentre fino ad oggi si è del tutto disinteressato dal perseguire evasori ed elusori!
I partiti di centrosinistra hanno presentato una proposta di delibera per far fronte a queste situazioni, ma l'amministrazione, consapevole dei propri errori fa finta di niente e si affida al destino. Si profila un contenzioso dalle conseguenze incalcolabili.
Insomma le incongruenze e gli errori di scelte scellerate saranno tutte sulle spalle dei cittadini, dato che intanto la Latina Ambiente ha già incassato oltre 6 milioni di euro, nonostante le inadempienze e la carenza nel servizio (ad esempio la vera e seria raccolta differenziata che doveva partire nel 1998, è iniziata solo dopo 8 anni e per una parte sola del territorio).
Elisabetta Rizzo
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