Venerdì 02/05/2025 
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Latina. Il vero volto della mia città. Lidano Grassucci: «Per una volta ho visto gente normale. Marrazzo avrebbe fatto bene a farsi due passi»

Non ci potevo credere, Latina una città normale. La gente passeggiava sotto i portici, come in tante città italiane di provincia, si affascinava della sfida tra Boldi e De Sica sui due relativi “culti” sul Natale al cinema. Con i ragazzi che discutevano se Heragon non avrebbe fatto rimpiangere la mancanza di Harry Potter. Una città dove la gente si fa gli auguri, le signore indossano la pelliccia infischiandosene della minima a 13 gradi. Dove gli uomini immolano al dio Dolce e Gabana la loro virilità indossando sciarpette colorate (con tanto di sudore incorporato) che una volta avrebbero fatto solo “malaticcio”, ed oggi fa elegante. Bello vedere Latina normale, con gente normale. Avremmo voluto tanto che anche Marrazzo si fosse fatto un giro di qua, avrebbe visto che non abbiamo tre narici, abbiamo camice colorate e sogni con il sistema Pal. Nei bar si beveva cioccolata, nei caffè si consumava il tè. I bimbi nelle carrozzine chiedevano libertà da tutte che ormai, sarà per l’effetto serra, non vanno bene neanche a Pila. Latina era anche bella con i negozi pieni di luce e la gente indaffarata. Ma il Natale è finito e da oggi torneremo a parlare di Littoria, di nostalgie, di strade che non ci saranno mai. E torneranno i romani, quelli di Bomba, torneremo a piegare la schiena e la città normale diventerà come Asmara ai tempi degli italiani, una colonia.

Lidano Grassucci


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