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Latina. La battaglia di Pannella contro la pena di morte. I radicali: «Sui telegiornali stiamo assistendo ad un'opera di deformazione dei fatti»

Pannella sospende lo sciopero della sete (per 24 o 48 ore), ma prosegue con quello della fame. Lo ha annunciato il leader radicale a Radio Radicale nel corso di un collegamento. Pannella ha spiegato che la sua iniziativa nonviolenta prosegue insieme a tutti coloro che hanno raccolto l'appello lanciato ieri sera da "Radio Carcere". E su Marco Pannella c'è una dichiarazione congiunta dei dirigenti radicali Sergio D’Elia (Segretario di Nessuno tocchi Caino), Elisabetta Zamparutti (tesoriera di NtC e Radicali Italiani), Rita Bernardini (Segretaria di Radicali Italiani), Maria Antonietta Coscioni (Presidente di Radicali Italiani), Daniele Capezzone (Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati), Marco Cappato (Segretario dell’Associazione Luca Coscioni), Sergio Stanzani (Presidente di Non c’è Pace senza Giustizia), Maurizio Turco (Presidente Vicario del Senato del PRT). «Tutti i telegiornali di ieri hanno insistito nel definire una ‘protesta’ la iniziativa di Marco Pannella di sciopero della fame e della sete, giunto all’ottavo giorno, per la moratoria Onu delle esecuzioni capitali. Hanno anche travisato il colloquio di Pannella con Romano Prodi dando l’idea di un governo italiano che ha già presentato la proposta di moratoria al Palazzo di Vetro e di un Pannella ostinato e irragionevole che non tiene conto di atti e fatti compiuti. È un massacro di identità e di immagine che colpisce Marco Pannella e pregiudica gli obiettivi della sua lotta - ripetiamo: lotta e non protesta - per ottenere dal governo italiano di compiere gli atti formali e conseguenti all’impegno a presentare una risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali all’Assemblea Generale dell’ONU in corso. Su questo, Pannella condivide con Prodi la necessità di sapere cosa sta avvenendo realmente e ufficialmente a New York: per l’esattezza, il testo della proposta di moratoria che sarebbe stata presentata alla Assemblea Generale e le procedure regolamentari che sarebbero state attivate per metterla all’ordine del giorno e portarla al voto. A questo momento, sia Pannella che Prodi non conoscono nè il testo nè la procedura. Se non si interrompe subito la deformazione della verità e la disinformazione in atto, anche l’obiettivo immediato dell’azione di Pannella e l’impegno di Prodi saranno pregiudicati».

Elisabetta Rizzo


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