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Latina. Tarricone, il signor Lombezzi e l'universo. Maria Corsetti e la teoretica creazionista. «Ecco a cosa gli scienziati non hanno pensato»

Come abbiamo potuto vivere, comunicare, esistere senza internet? Me lo chiedo spesso, io che ho battuto la mia tesi di laurea su una vecchia Olivetti. Più che il cellulare, il pensiero dell’assenza di internet dalla vita quotidiana mi lascia un vuoto interiore che non saprei più come colmare. Il telefonino agevola e rende velocissime le comunicazioni interpersonali, anche quelle sgradite. Internet no, non ti tradisce mai. É un amante che scegli e plasmi a tuo piacimento, che accendi e spegni quando vuoi, che può darti assuefazione, ma mai stancarti del tutto. É la memoria storica di un tempo che corre via troppo veloce, facendo già sembrare arcaico il modo di pensare di un paio di anni fa. All’epoca ancora andava forte Tarricone, il super-maschio del primo Grande Fratello, che piaceva alle ragazze perché bello e virile, che piaceva alle mamme perché bravo ragazzo. A lui probabilmente va il primato di chi ha fatto più parlare di sé senza aver fatto nulla. Qualche battuta grezzo-filosofica, un amplesso nascosto dalle lenzuola, e la notorietà arriva insieme all’ingaggio per tante serate nei locali dove ti pagano per stare lì e basta. Ma che c’entra Tarricone con internet? Ieri mattina, a corto di idee, cerco l’ispirazione in Gianluca Nicoletti, che su Radio 24 aveva parlato di reality. Navigatina su Google - brevissima, praticamente una remata dalla riva – e approdo ad un blog dove mercoledì 9 novembre 2005 alle 14:12:57 un signor Mimmo Lombezzi (che già mi sta simpatico perchè non si firma con quegli pseudonimi ridicoli tipo Scintilla81) descriveva il Tariconide : “antropoide generato dalla tv a partire da un clone di Celentano sintentizzato collegando i lobi cerebrali ai bicipiti. La contrazione dei medesimi genera quella dislessia così telegenica che oggi impazza dal GF a Rockpolitic. Il Tariconide in vive in un ambiente umidificato dalle telecamere in contatto costante con i propri deltoidi e passa il tempo progettando nuovi tatuaggi”. Grazie signor Lombezzi per restituirci, a distanza di più di un anno quest’immagine che potevamo aver in qualche modo intuita e subito dopo sepolta nella mente. Lei, che da come scrive dovrebbe essere una persona dotata di una buona cultura e un sensibile umorismo, un pomeriggio di novembre del 2005 ha sentiti di doversi esprimere su Tarricone, quindi sul nulla. E noi nel 2007 ci siamo tornati sopra. Su Tarricone, quindi sul nulla. E chi ci sta leggendo sta leggendo del nulla. E pensare che fior di scienziati in questo momento stanno studiando e cercando di capire come l’universo possa essersi generato dal nulla.

Maria Corsetti


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