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Latina. Infanzia, Legambiente boccia Zaccheo. Si interviene solo sul disagio e sull'emergenza. Ma non ci sono spazi né coinvolgimenti

Quest’anno nella calza tante caramelle per Roma, con pochi pezzetti di carbone: la capitale è sul podio fra le “magnifiche quattro”. Buono anche il balzo in avanti di Rieti che, seguendo il trend dello scorso anno, sale di tredici posizioni, anche Frosinone in crescita, ma solo per raggiungere la 31a posizione, appena 4 in più rispetto allo scorso anno e non abbastanza per uscire dalla sufficienza. Le politiche dell’infanzia nei capoluoghi del Lazio, insomma, stanno risalendo la china rispetto alla stagnazione dello scorso anno, che vedeva la nostra regione in controtendenza rispetto alla crescita delle iniziative volte a rendere le città più a misura di bambino a livello nazionale. Questa, in sintesi, la situazione fotografata da Ecosistema Bambino 2007, il decimo rapporto di Legambiente sulle politiche comunali per ragazzi fino a 14 anni nei 103 comuni capoluogo di Provincia, presentato oggi, come di consueto alla vigilia dell’Epifania. A livello nazionale, Torino(1), Ravenna (2), Firenze (3) e Roma (4) sono le città italiane più a misura di bambino, i quattro capoluoghi di provincia che la Befana di Legambiente premia quest’anno con caramelle e cioccolatini per l’attenzione dedicata all’infanzia. All’altro capo della classifica, tra le insufficienze, ormai stagnante la situazione di Latina e quasi tutta la Calabria fatta salva Cosenza, mentre Viterbo per il secondo anno consecutivo risulta impossibile da valutare a causa dell’incompletezza delle informazioni fornite, inclassificabile anche L’aquila il cui silenzio è ormai cronico. Tornando al Lazio è da evidenziare il balzo in avanti della Capitale, che quest’anno si posiziona nella parte alta della classifica (la prima fascia -“ottimo”- risulta vuota), cominciando, dopo anni di investimenti, a far quadrare le idee intorno alla partecipazione degli under 14, non solo con manifestazioni e iniziative ma con strutture permanenti: Roma si è dotata da anni di un Assessorato alle Politiche per l’Infanzia, che è fondamentale mantenga e consolidi il ruolo di coordinamento di queste politiche, coinvolgendo i ragazzi attraverso il Consiglio Comunale dei bambini che si riunisce mensilmente. Poi a incidere sulla crescita della capitale gli incontri con il Sindaco e una serie di azioni di adozione del territorio (La scuola adotta un monumento) e di eventi partecipativi come Vigili in erba: i ragazzi all’interno della campagna Prima i pedoni, promossa proprio dal Consiglio dei bambini e realizzata in 11 municipi, sono stati protagonisti del monitoraggio sulla mobilità cittadina e hanno multato “moralmente” gli automobilisti indisciplinati. Oltre a collaborare stabilmente con associazioni no profit su progetti riguardanti la partecipazione dei ragazzi alla vita della città, Roma si è dotata di strutture dove i bambini possono recarsi per scoprire e confrontarsi. Come Explora, un museo a misura di bambino, biblioteche e sezioni per ragazzi all’interno di biblioteche comunali, ma soprattutto ludoteche, visto che il comune capitolino ne ha 44 nelle quali ha accolto nel 2005 circa 300.000 bambini. I più piccoli leggono il Colosseo, mensile del comune distribuito gratuitamente nelle scuole romane, partecipano a rassegne di cinema e teatro (C’era una volta) e ai numerosi corsi e laboratori, come quelli teatrali, di lettura e di educazione alimentare. Completa il quadro “Il Giorno del Gioco”, la giornata interamente dedicata ai più piccoli che nella prima edizione ha visto decine di eventi in tutta la città. Qualche pezzetto di carbone però rimane, mettendo in evidenza da un lato che la partecipazione dei ragazzi rischia di essere ridotta a mera consultazione, senza incidere sulle scelte vere e concrete che si fanno in città; dall’altro, ma forse più significativo, non è da sottovalutare che la situazione “ambientale” rimane preoccupante su più fronti, come ci hanno confermato recentemente i dati di “Ecosistema urbano”, in cui si afferma che la qualità dell’aria rimane scadente (il massimo valore medio annuale per le polveri registrato è di 48,2 microgrammi/metro cubo), il numero delle invadenti auto in circolazione stabile (da 77 a 73 ogni 100 abitanti), le isole pedonali non crescono più (ferme a 0,14 mq/abitante). E ovviamente i più piccoli, che proprio il contrario chiedono in tutti gli spazi di partecipazione che si forniscono loro, ne risentono fortemente, sia dal punto di vista della salute, che per l’indisponibilità di spazi in città, in cui giocare o muoversi liberamente nel quartiere senza essere assediati da auto e smog. Nel Lazio conquista 13 posizioni in più Rieti (55ª), in crescita rispetto all’appena sufficiente preso lo scorso anno (68ª), grazie al Parlamento dei piccoli dove si discutono e si fanno proposte sul tema dei diritti dei minori. Latina risulta ancora una volta insufficiente, non prevede spazi per la partecipazione dei più piccoli alla vita pubblica (niente incontri con il Sindaco, Consigli comunali dei bambini ma neppure progetti di adozione del territorio), le iniziative sono indirizzate soprattutto al disagio, a qualche laboratorio o ad attività di servizio come soggiorni estivi, ma non è prevista nessuna forma di collaborazione attiva dei bambini per le decisioni importanti che riguardano la città e nessuna forma di collaborazione con associazioni. Piccola risalita di Frosinone (31ª in classifica, in confronto al 36° posto del 2005) dove i ragazzi si riuniscono in Consulte, incontrano il Sindaco, mettono in campo azioni di adozione del territorio. Nella città ciociara ci sono un museo del giocattolo, 3 ludoteche comunali, biblioteche e aree attrezzate per l’aggregazione nei quartieri Peep (piani per l’edilizia economica popolare). Impossibile da valutare Viterbo a causa dell’incompletezza delle informazioni inviateci dall’amministrazione. “Nel Lazio i dati di Ecosistema Bambino evidenziano quest’anno diversi passi avanti nelle politiche dell’infanzia, per Roma, insieme a Frosinone e Rieti. Strutture permanenti e politiche innovative, strumenti di partecipazione e manifestazioni varie consolidano in queste città le iniziative per l’infanzia, ma ancora una volta rimangono l’aria spesso irrespirabile o lo spazio rubato ai giochi dalle automobili il pesante fardello che non porta nessuna città a poter dichiararsi veramente a misura di bambino. –dichiara Lorenzo Parlati, Presidente di Legambiente Lazio- Va certamente sottolineata la crescita di Roma che, dopo anni di investimenti, si è dotata di una rete di strutture permanenti, superando la logica del singolo evento, così come tendono a consolidarsi gli interventi positivi a Rieti, che quest’anno arriva ad un buon risultato, ed a Frosinone, dove molte sono le risorse investite dal Comune. Si evidenziano nel tempo anche gli aspetti negativi: Latina è immobile da almeno tre anni, mentre Viterbo non è nemmeno in grado di fornire i dati. Sono anche i numeri relativi alla qualità ambientale a pesare molto, in negativo: nel 2006, ad esempio, nel Lazio l’81,2% delle centraline di monitoraggio ha misurato concentrazioni di PM10 oltre i limiti di legge, così come si registrano cifre incredibili per il tasso di motorizzazione, con 73 auto per abitante, ad esempio, a Roma. Una situazione che impedisce spesso ai bambini di muoversi liberamente nelle città, di avere spazi di gioco in cui crescere sani, assediati invece da smog e automobili, mettendo a rischio la salute stessa dei più piccoli. È questa la direzione in cui vanno ridisegnate le nostre città per ottenere una qualità migliore della vita per tutti.”

Elisabetta Rizzo


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