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Latina. Mettiamo le ali. Vincenzo D'Onofrio: «Trasformare il "Comani" vuol dire prenotarsi per lo sviluppo e il salto di qualità tanto sognato...»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Vincenzo D'Onofrio, presidente del Circolo Demetra e promotore del nascente comitato pro-Aeroporto. La questione dell'Aeroporto è stata al centro dell'attenzione, in questi giorni. Un progetto, quello di trasformare il Comani da struttura militare a struttura commerciale e civile, che può concretamente rilanciare il nostro territorio e la nostra economia... «I vantaggi sono molteplici. Non c'è un progetto solo, ma una pluralità di idee e soluzioni. L'idea più accreditata al momento quella della Regione Lazio, nella persona dell'assessore Ciani, è quella della stazione civile e commerciale, senza per questo escludere, là dove questo sia possibile, la coabitazione con i militari, nell'area del Comani; un'area già inserita nel sistema degli spazi aerei controllati del traffico, ha una pista di 1700 metri che già oggi sarebbe utilizzabile con alcune categorie di areoplani come l'ATR72. Ci sono delle verifiche da fare, circa la larghezza della pista e la consistenza. Oltre alle varie infrastrutture. C'è il discorso di Ciampino, tutto è partito da lì. Non è possibile trasferirsi a Fiumicino perché gli slot sono tutti occupati. Il problema è che la pista di Latina al momento è troppo corta: non va per esempio bene per i Boeing 737 della Ryanair, ci vorrebbe una pista di 2400 metri. C'è tanto indotto monetario e di occupazione di cui si può approfittare». Ma oggi a che punto sono gli studi di fattibilità? «Io ho dato il via a questa iniziativa, istituendo questo comitato a cui abbiamo dato il nome di "Mettiamo le ali". Siamo andati a parlare con Rampini, della Camera di Commercio che ci ha comunicato di aver commissionato uno studio molto approfondito all'Università La Sapienza, la Facoltà di Ingerneria. Sappiamo che c'è qualche raggruppamento industriale che sarebbe interessato a realizzare sì l'areoporto ma in altra sede, non approfittando cioè della struttura esistente al Comani: c'è chi parla della zona mare, c'è chi parla di Montello. Quello che noi diciamo è che dobbiamo giocarci bene le nostre carte. In questo momento stiamo vivendo una concorrenza spietata da parte delle altre province della Regione Lazio. C'è il serio pericolo che la posizione attuale di Latina che è di predominanza, sia perché esiste un areoporto, sia perché in prossimità di Stazione Ferroviaria, di Centro Intermodale e di industrie importanti, se spostiamo troppo l'ubicazione venga rimessa in gioco, avvantaggiando le altre province». Quante adesioni ha il comitato? «Dopo una nostra lettera aperta alla stampa del 27 dicembre, ci sono state tante adesioni, molte autorevoli. Ricordo Enrico Martucci dell'Enac che è proprio l'organismo preposto a controllare gli areoporti civili in Italia e che è stato direttore di un aeroporto. Una persona qualificata. Poi ci sono appassionati di areonautica, anche a me piace volare con gli ultraleggeri, sto prendendo il brevetto. E infine tante adesioni politiche (Tripodi, Pannone, Ciarlo, De Marchis, Vitali), trasversali». Prossime iniziative? «Intanto i rapporti degli enti e delle istituzioni. Penso alla Camera di Commercio, penso alle forze politiche, penso a Comune e Provincia».

Diana A. Harja

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