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Sezze. Dondi, in arrivo un nuovo pesante salasso. Paolo Di Capua (Italia dei Valori) denuncia l'aumento dei costi del servizio idrico
Tra disservizi e spese che lievitano di giorno in giorno. L’Italia dei Valori, per bocca del suo portavoce locale, Paolo Di Capua, mette in guardia la cittadinanza denunciando un ulteriore aumento dei costi del ciclo dell’acqua nel territorio di Sezze. «Si tratta di un nuovo salasso, una tegola sulla testa dei cittadini. Le nuove tariffe applicate da Acqualatina alla Dondi per la gestione dell’acqua registrano un plusvalore di 5 centesimi per metro quadro, da 0,10 a 0,15. La Dondi – afferma Di Capua – già offre il servizio più costoso della Regione, direi dell’Italia, esso è superiore del 40 per cento rispetto ad Acqualatina a parità di consumo, e adesso si prevedono aumenti per servizi mai espletati». Il problema è anche politico. Per l’Idv, la nuova campagna elettorale appena iniziata «ha fatto calare un silenzio assordante da parte dei politici sulla questione idrica». Come una manna dal cielo, adesso, si attende solo la risoluzione del Lodo arbitrale, ma Di Capua avverte:«Si pensa alla soluzione del Lodo arbitrale mentre risolverà solo un giro di carte tra Comune, Regione e Dondi. Il cittadino – prosegue – non ricaverà niente, alla faccia delle belle promesse e dei programmi elettorali sventolati ancora una volta senza ritegno». Alla Dondi, Di Capua, attribuisce altri disservizi, quello ad esempio del mancato allaccio alla fognatura pubblica di molte zone della città, un allaccio non voluto dalla concessionaria del servizio. «Succede che il Comune di Sezze incamera somme per il rilascio della concessione in sanatoria (agibilità e abitabilità) mentre la società Dondi non autorizza l’allaccio alla fogna pubblica, così i cittadini sono costretti a realizzare, con notevoli spese, la fossa biologica in quanto il depuratore è cronicamente insufficiente, anzi inquina e rapina nelle tasche degli utenti». Il portavoce dell’Idv, inoltre, porta all’attenzione dell’opinione pubblica anche altri “fenomeni” che si stanno verificando in pianura, senza che nessuno però se ne sia mai interessato. «Pare che alcune aziende zootecniche di località Giariccia e Case Rosse non sono a norma, sono al contrario nella totale assenza di controlli, quindi inquinano i canali di scolo e di conseguenza l’agricoltura setina».
Alessandro Mattei
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