Parvapolis >> Cultura
Latina. Quando le risorse diventano una fetta di storia. Anita Madaluni: «Ma se dite così finisce che mi sento davvero vecchiarella...»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS, Anita Madaluni, una presentatrice storica
della nostra città. La abbiamo vista, ma sarebbe più corretto scrivere: la abbiamo
riscoperta, in occasione della presentazione del libro di Andreotti.
Che esperienza è stata e che emozioni ha dato?
«Intanto essere chiamati "presentatrice storica" da voi, mi fa sentire vecchiarella.
Tra il giurassico e il paleolitico. Certo, è stata una bella serata, una bella
pagina della mia carriera. Ma ci sono stati altri momenti secondo me intensi. Come
il riconoscimento a
Edoardo Castagnina che ha fortemente voluto questo incontro ed è stato forse
l'unico motivo per cui Andreotti, dopo 13 anni, è venuto a Latina».
Ma parliamo di te. Speaker, volto televisivo. Ma tu dove ti senti più a tuo agio?
«Devo dire che sono sparita dal video, negli ultimi anni, per lasciare spazio
alla crescita e allo sviluppo di mio figlio Valerio, che è la ragione della mia vita.
Resto dietro le quinte. Mi potete ascoltare ahivoi su quasi tutte le superfici
commerciali italiane perché sono la voce guida di catene e molte segreterie.
E poi spot, campagne pubblicitarie. La mia indole? Come ex pianista e concertista
l'indola rimane quella dell'arte, che coltivo nel mio piccolo orticello. Lo si sarà
capito, un'altra grande passione è quella della parola. Dicono che ci vogliono
assegni in bianco per farmi tacere quando comincio a parlare. E la scrittura, ho
scritto tanti anni sul quotidiano Il Tempo. Fu così che cominciai la mia
esperienza giornalistica. E poi la mia esperienza in radio, che tanto mi ha dato
e mi ha fatto capire quanto importante sia la preparazione, lo studio, la gavetta,
la professionalità. Vedete, voi siete molto bravi, e sapete che l'uso del microfono
ed oggi è spesso usato molto male. Noi dobbiamo avere un profondo rispetto per questo
mezzo, perché attraverso questo mezzo noi arriviamo a tante persone. Ecco, mi dispiace
dirlo, magari mi rendo antipatica, ma parlare e comunicare non è semplice come
molti credono».
Quindi non basta solo sbattere le ciglia o alzare una coscia per andare in video?
«Avete detto bene. Il video spesso compromette la serietà della comunicazione,
perché distratti dall'immagine molto spesso non si dà molto peso al contenuto.
La radio in questo è una grande maestra. Ecco perché io consiglio a tutti quelli che
vogliono fare comunicazione attraverso il microfono di comunciare con la radio.
Arrivare subito in video, bruciando le tappe, rischia di far morire la professionalità».
Marianna Parlapiano
Riproduci il filmato oppure procedi con il download.
|