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Latina. Voce del Verbo Intermodale. Francesco Chiocca: «Sono strumentali la critica alla struttura. E non ci sottraiamo al confronto»

L’Amministratore Delegato della S.L.M. SpA, società che dal 2000 opera affinché il centro logistico di Latina Scalo raggiunga la sua piena efficienza diventando una piattaforma integrata, sciogliendo la tradizionale riservatezza, nell’ambito dei poteri gestionali ad esso conferiti, è deciso nello smentire le ricorrenti critiche sulla funzionalità della struttura. Il Manager della S.L.M. SpA intende perciò produrre elementi oggettivi, utili ad ogni ulteriore confronto con la comunità che, a differenza di altre occasioni, sia aderente alla realtà, lontano da ogni forma di pregiudizio e, di conseguenza, costruttivo. È opportuno, a tal fine, partire dal bilancio al 30.09.2006 approvato dal Consiglio di Amministrazione della S.L.M. SpA, strumento contabile che offre una fotografia dell’andamento gestionale del centro intermodale e dello sforzo compiuto dalla S.L.M. SpA per trasformare il sito di Latina Scalo nella Piattaforma di Logistica Integrata, come previsto in origine. Ebbene, nel documento contabile alla voce ricavi, le cifre che si leggono parlano chiaro: l’attività di amministrazione degli spazi (magazzini, uffici) e dell’intera area intermodale esercitata dalla S.L.M. SpA registra un andamento positivo, realizzando un importante giro di affari che, sommato a quello della SLF Srl - società che gestisce il terminal ferroviario ed alla quale la S.L.M. SpA partecipa insieme a Cemat, nelle rispettive misure 49% e 51% - è un indice che il polo di logistica di Latina Scalo non è né morto e né inattivo. A tal proposito, è utile precisare che oggi, dopo cinque anni della attuale gestione, con il sostegno dell’Azionista di Maggioranza e raggiunto il 70% di completamento infrastrutturale della piattaforma, la S.L.M. SpA amministra finalmente un sito per la logistica formato da un Terminal Ferroviario, attualmente gestito dalla SLF Srl, composto da tre binari dove sono movimentate tre coppie di treni al giorno sulle destinazioni di Domodossola, Milano-Segrate e Piacenza, con relativi piazzali operativi dove avviene il passaggio dal trasporto su rotaia a quello in gomma; un’area di stoccaggio, allocazione e conservazione merci con magazzini utilizzati da spedizionieri e corrieri per la movimentazione di merci destinate alla distribuzione nazionale ed urbana. La quantità e la qualità dei servizi offerti dalla S.L.M. SpA che, ricordiamo, vanno dallo scambio intermodale, stoccaggio merci e, presto, assistenza manutentiva, crescono in misura proporzionale all’ultimazione del piano di investimenti che la S.L.M. SpA sta conducendo in questi anni. In altri termini, il 70% di ultimazione infrastrutturale del polo intermodale eseguito dalla S.L.M. SpA, prossimo passo il 100%, ha consentito alla stessa di diffondere le prospettive ed i vantaggi dell’utilizzo del centro merci per imprese ed operatori locali e di aumentare la qualità e la varietà dei servizi offerti, tanto che le società Hangartner e DHL Exspress, leaders nel campo della logistica e movimentazione merci, si sono rivolte alla S.L.M. SpA ed ai suoi servizi. Nonostante detti fattori positivi, l’avviamento della Piattaforma Integrata di Latina Scalo, se pur in fase di accelerazione, ha subito negli anni dei forti ritardi. Ciò non è causato dalla natura pubblicistica dell’Azionista di Maggioranza, da una gestione sconsiderata delle spese, da un utilizzo improprio degli investimenti, come una lettura superficiale e faziosa della storia potrebbe indurre a ritenere: la causa dei risultati negativi registrati negli anni è determinata da ben altre ragioni che risiedono nella memoria di questa città e delle quali occorre tener conto nel valutare lo stato della Piattaforma Logistica di Latina Scalo e l’efficienza gestionale della S.L.M. SpA. Ci stiamo riferendo all’anno 1995, quando il Comune di Latina decise di dare avvio al progetto per la realizzazione di una piattaforma logistica mediante la riqualificazione del sito dismesso dell’ex Zuccherificio. Il progetto constava di due fasi: l’una a finanziamento pubblico che presumeva l’acquisizione e la bonifica dell’area, il restauro degli edifici esistenti, la realizzazione delle opere di urbanizzazione interna; l’altra, a finanziamento privato, che prevedeva il completamento di queste ultime, oltre la realizzazione di nuovi uffici e magazzini di stoccaggio e l’ultimazione degli impianti interni. Il progetto rimase per lo più sulla carta tanto che, quando nel 2000 la S.L.M. SpA acquisì a titolo di conferimento l’area, la stessa era al 20% della sua funzionalità, di fatto immobilizzata e non solo, vi incombeva un accertamento giudiziale atto a verificare la presenza di amianto occultato nel corso dei primi lavori di bonifica, circostanza che determinò l’arresto di ogni ulteriore attività della S.L.M. SpA, compresa quella del completamento della piattaforma, oltre ad aver generato un forte senso di diffidenza nella classe imprenditoriale pontina e nelle associazioni di categoria restie ad usufruire dei servizi della Piattaforma Logistica. Questo è lo stato di cose che ancora oggi incide sull’andamento economico della società e di cui la stessa non solo non ne è responsabile, riguardando la prima fase dei lavori del progetto della piattaforma ma, con il sostegno e collaborazione dell’Azionista di Maggioranza, se ne è fatta carico, in tal modo superando i limiti della precedente Amministrazione, evitando che i fondi utilizzati per il primo intervento dovessero essere restituiti alla Unione Europea e riuscendo a condurre la piattaforma verso la sua ultima fase di realizzazione. Quanto sinora detto, in termini economici, si traduce per la società in voci di costo dovute ad oneri finanziari necessari per portare il programma di investimenti su Latina Scalo dal 20% al 70%, fino al prossimo 100%, oltre gli ammortamenti delle infrastrutture. In riferimento a tale ultimo aspetto, l’incidenza degli ammortamenti sul conto economico, occorre ribadire con forza che la S.L.M. SpA si è trovata ad affrontare nel tempo una ulteriore questione: le infrastrutture oggetto di ristrutturazione nella prima fase dei lavori si sono rivelate non complete per l’uso a cui erano state destinate e, tra l’altro, non coerenti con la stima di valore redatta ai fini del conferimento dai periti all’uopo incaricati. Ciò ha determinato per la società uno sforzo finanziario non prevedibile per la copertura delle spese di manutenzione e ripristino delle predette strutture, oltre una necessaria revisione del valore delle immobilizzazioni tecniche, senza che ciò modificasse la situazione delle partite debitorie trasferite alla società dal Comune di Latina. Solo con il sostegno deciso dell’attuale Amministrazione Comunale, dal 2003 in poi, si sono potuti affrontare tutti i problemi aperti ed ottenere ascolto dal sistema creditizio privato per l’approvvigionamento dei mezzi complementari necessari all’ultimazione del progetto. L’efficienza con la quale la S.L.M. SpA amministra la piattaforma logistica è oggi provata anche dai finanziamenti che la Regione Lazio e la Comunità Europea le ha concesso tramite i Docup (Misura 3.1.1 ob.2 Lazio 2000-2006, ann. 2001-2002 e 2005-2006) con i quali la società ha completato il 70% del progetto e si appresta a raggiungere il 100%. A ciò deve aggiungersi l’ulteriore finanziamento, possibile grazie a quanto inserito nella Legge Finanziaria Regionale, nell’ambito di un progetto volto a sviluppare la mobilità sostenibile integrata, in relazione al quale verranno realizzate negli spazi del sito intermodale strutture destinate alla lavorazione finale, al confezionamento, allo stoccaggio e distribuzione di prodotti chimici, farmaceutici ed agro alimentari. Altro fattore di successo e sviluppo della Piattaforma Integrata è la convenzione che la S.L.M. SpA ha concluso con l’Eni per la realizzazione di un’area di servizio, tramite la quale la società potrà offrire ai propri utenti i servizi di assistenza ai mezzi per mezzo di operazioni di pronto intervento meccanico per autotreni, semirimorchi, autovetture, oltre la distribuzione di carburanti, lavaggio, deposito containers e parcheggio TIR. In questi giorni è pubblicato sul sito della società www.lalogisticamerci.191.it l’Avviso di Pubblico Interesse per l’individuazione di un soggetto interessato alla gestione della predetta area. Soddisfatto di quanto sinora descritto e tenuto conto dei tanti progetti che la S.L.M. SpA sta pianificando, l’Amministratore Delegato, nella convinzione che occuparsi di intermodalità e di servizi per la logistica implichi interessarsi del progresso economico e sociale del sud pontino, intende trasferire tale soddisfazione ed ottimismo all’intera comunità, fuori da ogni logica di parte, con il solo obiettivo di rendere consapevoli le parti sociali del lavoro svolto e delle potenzialità della piattaforma integrata, struttura che, sebbene non sia di sostegno all’occupazione diretta, è di primaria importanza quale fattore di supporto allo sviluppo del territorio. È proprio in vista delle capacità endogene dell’area di proprietà della S.L.M. SpA e della sua gestione e valorizzazione che la stessa è riuscita, con il coinvolgimento di tutti gli azionisti, nel compito di attrarre l’interesse dei diversi soggetti istituzionali ed imprenditoriali sulla centralità del Polo Intermodale di Latina Scalo, quale nesso primario per il potenziamento, la crescita di competitività e qualità dei servizi nel sud pontino. Nello scenario descritto la S.L.M. SpA pianifica la propria strategia aziendale a sostegno di vari progetti all’insegna della centralità e polifunzionalità del sito di logistica di Latina Scalo. La S.L.M. SpA si prefigge di divenire un polo intermodale specialistico e polifunzionale di eccellenza, prendendo ad esempio la valorizzazione di siti dismessi all’interno di aree urbane, quale è quella del c.d. Mulino Pantanella, anch’esso ex sito industriale alle porte di Roma, oggi centro polifunzionale che affianca alle attività di logistica e deposito merci altre attività culturali ed imprenditoriali di servizio sia alla comunità che al territorio. In questa direzione è importante per la S.L.M. SpA l’integrazione tra le diverse modalità di trasporto anche tenuto conto degli effetti che il potenziamento dell’alta velocità produce sulla linea tirrenica ferroviaria sia in termini di maggiore pendolarismo che di una migliore e maggiore circolazione merci. Perciò la società guarda con favore alla trasformazione dell’aeroporto Comani, al potenziamento della rete ferroviaria, alla metropolitana leggera ed alla possibile creazione di un collegamento pedonale, sia meccanizzato che pedonale, tra il terminal e la piattaforma logistica, che utilizzi anche in via transitoria l’area quale parcheggio di interscambio, assieme all’installazione di processi per la conservazione e smistamento dei prodotti farmaceutici nonché trasformazione di quelli agroalimentari, all’ultimazione della stazione di servizio con punti non oil e food che qualifichino la zona anche in termini urbanistici. Tutto questo tenendo sempre a mente che la Piattaforma Integrata di Latina Scalo non ha lo scopo di produrre utili ma di offrire servizi di alta qualità che siano di sostegno allo sviluppo del territorio pontino.

Elisabetta Rizzo


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