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Latina. Comunisti, veleni e coltelli. Alberto Cardosi contro Castellucci: «Il PdCI oggi è solo opportunistico folklore locale...»

Il PdCI non riesce a fare tesoro della sua illustre storia. Ridotto alle minime forze in provincia, gestisce il partito distribuendo incarichi a comodi funzionari di turno che se non sono settari sono solo opportunisti. Il Segretario Castellucci è uno di questi: appartiene alla seconda categoria. La sua invettiva moralisticheggiante pubblicata su alcune testate locali contro Alessio D’Amato, Presidente Nazionale di Rossoverde, sono la dimostrazione esplicita della totale assenza di argomenti politici. Sono stato Segretario del Comunisti Italiani della Sezione di Latina per circa due anni, membro della Segreteria provinciale, del Comitato Politico Federale. Come me ( e come tutta la Sezione ), altri dirigenti del PdCI in provincia hanno abbandonato i loro incarichi. Posso, quindi, ben testimoniare a quale livello sia ridotto il Partito a Latina. Allergico a qualsiasi apertura a Sinistra, contro tutte le intese con altre forze di Sinistra, il suo sport preferito è lanciare anatemi morali volti alla ricerca della purezza comunista (“con i Verdi no!, sono anticomunisti” dicevano, “il Gruppo del Cantiere non lo vogliamo!”, sbraitavano). Consapevoli della fine che farebbero, ma in realtà già morti, cercano intese dell’ultima ora elemosinando spazi dentro liste di Sinistra (che non hanno mai voluto) per le prossime comunali. L’immobilismo è il suo risultato politico. L’immoralità all’interno è la sua “qualità” migliore. Il nostro compito di informare il Partito ai vari livelli, quando ne eravamo membri, lo abbiamo già fatto con un lunga lettera documentata. Elencare, invece, pubblicamente la lunga sequela di scorrettezze (tra cui la recente minaccia di denunce nei miei confronti per motivi incomprensibili) compiute all’interno dal Partito farebbe annoiare anche il lettore più paziente e finirebbe per avere il sapore delle solite beghe personali, unico hobby di certi personaggi. Ci auguriamo che del PCI si recuperi il meglio della sua intenso percorso, delle sue lotte. In provincia, oggi, il PdCI è ridotto a un po’ di folclore locale. Una storia, quella del PCI, che è patrimonio di una fetta estesa di società civile e politica, locale e nazionale e che caratterizza l’identità di tante altre formazioni partitiche e associative che arricchiscono da sempre l’articolato mondo della Sinistra italiana... Forze che affrontano battaglie intense e che si pongono il problema di una ricerca che non disperda quel patrimonio teorico e politico che il ‘900 , e non solo, ci ha regalato. Rossoverde fa parte di questo nuovo percorso di unità della Sinistra che riparte dal socialismo evitando derive moderate. Ma per essere “attivi e fattivi” (termini cari a Croce come a Gramsci) è necessario prima di tutto che si scarichino al primo porto i settari improduttivi e gli opportunisti cercalavoro.

Alberto Cardosi


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