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Latina. Comunisti alla resa dei conti. Edoardo Castellucci contro Alberto Cardosi: «Il PdCI non è ai minimi storici. Lo dimostrano i fatti»
«In merito alle elucubrazioni del tutto personali del Cardosi, riportate nel comunicato stampa del 20 gennaio 2007 e che si commentano da sole, mi preme fare alcune precisazioni:
Quando si argomentano fatti bisognerebbe avere il buon gusto di informarsi e documentarsi perché si può essere smentiti, ed i fatti argomentati dicono l’esatto contrario di quello che il Cardosi vuol fare apparire». Scrive Edoardo Castellucci:
«Dicono i fatti che il Cardosi dovrebbe scegliere meglio i suoi informatori, perchè non gli hanno fatto un buon servizio raccontando pan per focaccia;
Dicono i fatti che il PdCI non ha funzionari e non distribuisce incarichi, sono altri che hanno cercato di autorefenziarsi ai vari livelli baipassando la Federazione;
Dicono i fatti che, purtroppo per lui e per quelli che hanno deciso di lasciare il Partito per abbracciare altre strade (solo sei: Cardosi, Petti, Manni, La Manna, Gabriele e Piraino, non tutta la Sezione di Latina come si vuol fare credere, anzi da quando sono andati via gli iscritti della Sezione di Latina sono raddoppiati), il PdCI in provincia non è affatto ridotto alle minime forze lo dimostra l’aumento di tesserati, + 110 rispetto al 2005, nonostante l’ex segretario di Sezione non abbia consegnato le tessere di Latina.
Dicono i fatti che alle prossime elezioni, il PdCI, contrariamente a quanto si afferma, sarà presente con proprie liste in appoggio ai candidati a Sindaco del centro-sinistra e non ha bisogno di elemosinare posti a nessuno, a Sezze presentiamo una candidatura femminile alle primarie, sono altri alla ricerca di posti che nessuno vuole concedere;
Dicono i fatti che “l’invettiva moralisticheggiante contro Alessio D’Amato”, che si farebbe bene a leggere non fermandosi ai titoli redazionali, non è altro che un Comunicato Stampa del Comitato Regionale e dei Segretari di Federazione del Lazio per esprimere solidarietà al nostro Capogruppo in Regione, Maria Antonietta Grosso, minacciata di querela dallo stesso Alessio D’Amato perché “ha avuto il coraggio di denunciare il mal costume e l’ipocrisia di quanti ergendosi a paladini dei cittadini, confondono interessi privati e gestione della cosa pubblica”.
Dicono i fatti che non c’è nessun immobilismo del Partito che è presente su tutte le questioni in Provincia: Lavoro, Acqualatina, Nucleare, SAPEI, Turbogas, Corridoio intermodale Roma-Latina, Lotta alla criminalità e alla Mafia, ed ha messo in cantiere diverse manifestazioni politiche a partire dalla presenza in massa, più di 60 tra compagne e compagni, alla manifestazione nazionale del 21 gennaio 2007 a Roma;
Dicono i fatti che quando si milita in un Partito come il PdCI si rispettano le regole, le direttive e lo statuto, Cardosi e gli altri avevano un’altra visione di Partito, come quella di riconoscere validità al progetto della Sinistra Europea messo in campo da Rifondazione, quindi in contrasto con la linea del PdCI, per questo si sono autoscaricati scendendo al primo porto».
Elisabetta Rizzo
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