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Latina. La riforma sul Trf. Sergio Viceconte (Confindustria): «Un'iniziativa tutta sbagliata, ma siamo intervenuti per limitare i danni»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Sergio Viceconte, direttore generale
di Confindustra. Dal primo gennaio è entrata in vigore la riforma sul Tfr,
quali sono gli effetti per le imprese?
«Gli effetti sono meno negativi di quanto si paventasse all'inizio e di quanto
una certa campagna di stampa ha voluto rappresentare. Dico questo perché
Confindustria è stata scelta dal governo come unico interlocutore per la
definizione di questa normativa, assieme alle organizzazioni sindacali ed ha
potuto intervenire in fase di negoziazione, innalzando la soglia iniziale che era
stata prevista, 10 dipendenti a 50 dipendenti. Le imprese coinvolte sono state
allora ridotte notevolmente. Oggi parliamo dell'8% delle imprese associate.
Capite bene che l'impatto così è meno deleterio nel sistema impresa che noi
rappresentiamo. L'iniziativa è negativa, ma bisogna dire che noi abbiamo
provveduto a limitarla notevolmente». Il lavoratore? «Si vede indotto
a seguire una normativa che prima non c'era. Sostanzialmente non gli cambia nulla.
Quei soldi comunque li prenderà alla fine del rapporto lavorativo. Il danno è tutto all'impresa».
Diana A. Harja
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