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Latina. Corte d'Appello. Riccardo Pedrizzi (An): «La necessità è sempre più pressante. Un Pdl bipartisan per istituirla da noi...»

“La necessità di istituire, a Latina, una sezione distaccata della Corte d’Appello di Roma si fa sempre più pressante e ormai improrogabile”. Lo dichiara l’onorevole Riccardo Pedrizzi, commissario della federazione provinciale di AN, che ha ripresentato la proposta di legge per l’istituzione a Latina di una sezione distaccata della Corte d’Appello di Roma. Una pdl bipartisan frutto di un tavolo di concentrazione tra lo stesso Pedrizzi, gli onorevoli Gianfranco Conte (FI) e Sesa Amici (Ulivo) e gli operatori del settore, dall’Ordine degli avvocati al Tribunale alla Provincia di Latina. “L’argomento, dibattuto già da tempo e da noi fortemente sostenuto, -affermano Pedrizzi, Conte e Amici- è stato affrontato a tutti i livelli. Autorità, istituzioni, sindaci e amministrazioni interessate, nonché gli ordini professionali e le categorie socio-economiche che rappresentano il tessuto connettivo della provincia di Latina, concordano sulla necessità e urgenza non solo di una mera razionalizzazione delle risorse in modo che essi possano far fronte alla crescente domanda di un’amministrazione e gestione della giustizia più snella ed efficiente.” “La questione –continuano i tre esponenti politici- è delicata ed investe la più ampia problematica della revisione delle circoscrizioni giudiziarie, in riferimento all’individuazione di criteri oggettivi tali da svincolare scelte cosi delicate da esigenze localistiche. E d’altra parte quello dell’istituzione di una sede distaccata della Corte d’Appello di Roma costituisce un’esigenza di imprescindibile necessità ed urgenza connessa con le dimensioni e gli ormai insostenibili carichi dell’ufficio romano; cosi come l’individuazione di Latina quale sede naturale dell’istituenda sezione distaccata risponde ad oggettivi elementi di valutazione, proprio nell’ottica dell’individuazione dei suddetti criteri”. “Dalla relazione inaugurale dell’anno giudiziario 2006, relativa all’amministrazione della giustizia nel distratto di Roma, -osservano Pedrizzi, Conte e Amici- risulta evidente l’incremento abnorme dei carichi di lavoro e la netta prevalenza del contenzioso proveniente del circondario pontino. Ad esempio: si è passati dai 15.751 procedimenti civili pendenti in appello nel 2000 ai 34.552 del 2005. Quanto all’incidenza sui carichi della Corte d’Appello da parte dei singoli tribunali, gli affari sopravvenuti da quello di Latina nel 2005 sono stati 2.006, a fronte dei 787 facenti capo a Frosinone e dei 1.696 a Frosinone-Cassino. Tale evidente differenza delle sopravvivenze per uffici circondariali, resta costante in tutti i settori di riferimento (civile, lavoro e penale). Ove poi, alle sopravvivenze da Latina si aggiungano quelle di Velletri, il cui territorio, in particolare nella importantissima zona costiera, è grandemente omogeneo con quello del circondario di Latina, la differenza assume rilevanza ancora più significativa: il dato aggregato delle sopravvivenze Latina-Velletri, infatti, ammonta a 3327”. I tre parlamentari sottolineano che “la grande distanza del sud della provincia da Roma, presso cui l’utenza è costretta a recarsi per poter accedere agli organi della giustizia civile e penale di secondo grado, rende insopportabile, lontano e inaccessibile il “servizio giustizia”, essendosi peraltro la Capitale dimostrata incapace di porsi, anche per problemi esogeni, quale efficiente polo giudiziario di secondo grado dell’intera regione. Sotto questo aspetto, Latina, con l’istituzione della sezione distaccata della Commissione tributaria regionale del Lazio, ha già assunto un ruolo preminente nella struttura degli uffici giudiziari dell’intera regione Lazio”. L’istituzione della sezione distaccata della Corte d’Appello, dunque, costituirebbe, per i tre esponenti politici, “il naturale completamento del polo giudiziario del sud del Lazio. La concertazione dei diversi uffici giudiziari, peraltro, rappresenta una necessaria forma di ottimizzazione delle risorse, tenuto conto che alcune delle strutture (si pensi ad esempio agli uffici giudiziari) potrebbero essere poste a servizio dei diversi uffici giudiziari collocati in un’unica sede geografica”. Non solo: “La scelta della collocazione a Latina della sezione distaccata della Corte d’Appello di Roma, -fanno notare ancora Pedrizzi, Conte e Amici- oltre a rappresentare un significativo alleggerimento del carico di lavoro della più grande Corte d’Appello d’Italia, costituirebbe un efficace rimedio nell’ambito della lotta alla criminalità organizzata. Infatti la disfunzione dell’amministrazione della giustizia, che già nel quadro generale è connotata da profili di oggettiva preoccupazione, si è trasformata, nel territorio pontino, in vera e propria emergenza, ove si consideri che l’ordine pubblico, in questa zona, presenta problematiche paragonabili a quelle delle sempre più vicina Campania. Un dato che, oltre a richiedere di per sé un significativo potenziamento delle strutture giudiziarie in provincia di Latina, fa prevedere l’aumento del carico dei procedimenti penali e, conseguentemente, delle sopravvivenze in Corte d’Appello, per reati connessi alle infiltrazioni della malavita organizzata, che destano particolare allarme sociale.” Ma non basta: ”La città di Latina, a differenza di numerosi capoluoghi di provincia, anche della regione Lazio, -aggiungono i tre esponenti politici- è uno dei pochi capoluoghi a trend demografico crescente, come le recenti statistiche ampiamente dimostrano. La popolazione, inoltre, è aumentata anche per effetto del fenomeno di immigrazione dal sud della Campania, tanto che quella attualmente residente nella provincia ha superato le 500.000 unità, valore al cui confronto diventano assolutamente e gravemente insufficienti le strutture giudiziarie attualmente presenti”. “Rilevante, infine, -concludono Pedrizzi, Conte e Amici- è anche il fatto che a Latina stia sorgendo la cittadella giudiziaria, una struttura adeguata alle esigenze della moderna amministrazione della giustizia, che potrà ospitare gli eventuali locali della sezione distaccata della Corte d’Appello di Roma”.

Diana A. Harja


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