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Sezze. Primarie, strumento democratico e non sintomo di divisione. Andrea Campoli: «Dobbiamo tornare a ricoprire un ruolo di primo piano»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Andrea Campoli, candidato sindaco per i Ds alle primarie a Sezze. Queste primarie sembrano sempre nascondere una frattura all'interno del centrosinistra, una divisione, quasi si tratti di una eterna resa dei conti... «Non credo sia una frammentazione. Ritengo che le primarie siano uno strumento importante di democrazia e di confronto. Il fatto che vi siano diversi candidati rappresentanti di più opzioni politiche, rappresenta una ricchezza. Spetta i cittadini premiare non solo persone ma anche impostazioni diverse». Quali sono le urgenze di Sezze? «Viviamo una fase di grande difficoltà, anche in termini di qualità della vita. Queste difficoltà hanno a che fare con un nuovo modo di intendere l'amministrazione, in cui la trasparenza ed il rispetto delle regole siano il fondamento su cui si basa la convivenza democratica. Ci sono deficit sulle infrastrutture, sulla mobilità, sulla riqualificazione del territorio: tutte occorrenze che suggeriscono quanto importante sia un nuovo piano regolatore. All'interno di questo bisogna pensare ai servizi, alle opportunità di crescita e di sviluppo. Stiamo vivendo una fase di forte crisi, di forte declino, secondo noi se ne esce soltanto con una incisiva e radicale azione amministrativa tesa ad affrontare e risolvere questi nodi strutturali». Quali sono le idee che mettete in campo? «Ci sono delle priorità. La prima è quella di ridare certezze ai cittadini. Per troppo tempo la sordità, la chiusura sono state la caratteristica del governo di questo paese. Bisogna dare regole, certezze, riguardo la partecipazione dei cittadini al futuro di Sezze. Poi lo sviluppo, la valorizzazione dell'esistente e la programmazione di un nuovo tessuto connettivo per guardare al futuro con lungimiranza, puntando sul sapere, sull'innovazione».

Diana A. Harja