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Pontinia. Agricoltori e sindacati ai ferri corti. Maughelli: «Non siamo degli agitatori. E sull'economia noi abbiamo le idee chiare...»

«Ci avevano avvertito che ci avrebbero boicottati ma non credevamo che sarebbero scesi così in basso arrivando a minacciare chi, ci ha, e avrebbe concesso ospitalità». L'altra sera, presso un capannone agricolo in Via del Murillo a Pontinia si è tenuta la prima assemblea del comitato per la Proposta agricola Agro Pontina. Il cambio di località ha creato molti disagi agli agricoltori che non sapevano che la riunione non si sarebbe più svolta presso un noto ristorante in Via Migliara 47, che a due ore dall’inizio non se l’è sentita di mettersi contro i sindacati, ciò, nonostante erano più di 200 gli agricoltori presenti, superando ogni aspettativa degli organizzatori e circa 150 coloro che telefonicamente, non hanno trovato il capannone e sono tornati a casa. Attrezzati di microfono ed altoparlante diversi relatori si sono succeduti chiarendo ognuno alla platea le problematiche e le proposte che verranno inoltrate direttamente all’Assessore Provinciale all’Agricoltura, Enrico Tiero, (assente giustificato) che aveva dato per certa la sua presenza ma il prolungarsi dell’impegnativo consiglio comunale di Latina, dove lo vede assessore al Turismo che alla Regione ed in Parlamento. Tra i tanti imprenditori agricoli che abbracciavano tutta la filiera c’era anche la presenza del Presidente dei COBAS latte della Provincia di Latina, Gaspare dalla Bona, che non ha esitato un istante a schierarsi con comitato che ha illustrato le battaglie per l’abolizione delle quote latte. Come il già Assessore all’agricoltura di Pontina De Angelis, l’allevatore noto per aver vinto la battaglia contro le vaccinazioni della Lingua Blue. L’intervento deciso di Danilo Galvani che è stato inflessibile sulle dimissioni degli attuali dirigenti delle tre più importanti sigle sindacali dell’Agricoltura, CIA, Col diretti e Confagricoltura, capaci solo di difendere le loro poltrone nonostante l’indecoroso calo di iscrizioni nelle loro sigle sindacali. Danilo- ha chiesto con forza l’appoggio delle forze dell’ordine per concentrarsi con un deciso controllo sulle importazioni, il primo e più grande problema che affligge il mercato italiano, la globalizzazione selvaggia, dove vede tutti i settori imprenditoriali italiani al, pur giusto, rispetto rigoroso di tutte le normative europee, ma che apre senza limiti a tutto quello che arriva da fuori la dove nessuna di queste regole vengono applicate e rispettate. Daniele Maughelli Presidente Dei floricoltori A. Pontini - "non cadremo nel tranello che vuole farci passare per dei meri protestatori, noi abbiamo le idee chiare su come uscire dal tunnel, molti dei nostri colleghi sono addirittura morti, perché hanno visto la mannaia del fallimento cadere sulla propria azienda, nessuno ha mosso un dito per aiutarli, eppure lo avevamo segnalato a gran voce sulla stampa, questo macigno pesa proprio sulla testa di chi pretende di rappresentarci chi ha l’onere e l’onore di farlo è meglio che non si chiuda dentro una stanza, come ha fatto la Presidente della Coldiretti, Daniele Santori, se davvero sono e si sentono sindacati, allora aprano le porte a tutti e non abbiano paura delle parole disperati dei loro figli che chiedono aiuto. Sergiò Agrì, noto imprenditore di Sabaudia si è messo a disposizione per raccogliere consensi nella sua zona, così, come hanno fatto molti altri. L’imprenditore edile, Roberdo Reginaldi, ha preso la parola è con chiarezza ha detto che se l’economia agricola va male tutto l’indotto ne risente anche noi, anche se non agricoltori, dobbiamo unirci a questa battaglia, mettendo a disposizione i nostri mezzi ed i nostri spazi aziendali".
Ora, l’intenzione del comitato è di raccogliere quante più firme di adesione sia possibile, poi di indurre una manifestazione - non violenta - davanti la Prefettura di Latina dove ha sede l’amministrazione Provinciale. «Inoltriamo la proposta di assunzione dei lavoratori stagionali con Partita Iva al Presidente della Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati, Daniele Capezzone, per trovare una mediazione in Parlamento e per frenare il tentativo che questi lavoratori siano dati in pasto a cooperative legate ai sindacati».

Elisabetta Rizzo


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