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Latina. Democrazia Cristiana, la faida per logo e simbolo. Guido Moretti e Mario Tortorelli: «Siamo gli unici doc. E ci dispiace per gli altri»
La prima sezione della Corte di Appello di Roma ha rigettato l'istanza di sospensione della esecutività
della sentenza del Tribunale di Rona n. 19381/2006 promossa dal CDU (Cristiani
Democratici Uniti) nella persona del legale rappresentante pro tempore, sen.
Gianfranco Rotondi.
In virtù di tale decisione, rimane esecutiva ed in pieno vigore la sentenza di primo grado
che oltre a riconoscere come unico titolare del nome, del simbolo e del patrimonio
il Partito di cui è segretario politico Giuseppe Pizza, estremtte il sedicente partito
della Democrazia Cristiana di tale Angelo Sandri. Scrivono
il commissario regionale Guido Moretti e il vice commissario
regionale e responsabile degli Enti Locali Mario Tortorelli: «Alla luce di queste pronunce della Magistratura
giudicante appare destituita di ogni fondamento la pretesa di Angelo Sandri di accreditarsi
come segretario della Democrazia Cristiana e vincitore della battaglia giudiziaria.
Sandri non ha niente a che fare con la democrazia cristiana come da decisione
del Tribunale di Roma (sentenza n. 19381/2006). Per tali motivi, la Democrazia Cristiana
si riserva di adire le vie legali in ogni sede e su tutto il territorio nazionale al fine di
garantire e tutelare i propri diritti nei confronti di chiunque usi il simbolo dello scudo
crociato e il nome "Democrazia Cristiana". La DC riconferma la vocazione
ad una politica di pace, di sicurezza per i cittadini e cooperazione tra i popoli
auspicando la riconquista del ruolo di grande Partito Popolare, perno fondamentale di garanzia per la
salvaguardia della democrazia e delle libertà del Paese ed interprete fedele dei bisogni della
gente. L'ultima ordinanza dello scorzo 29 gennaio conferma che il simbolo della Democrazia
Cristiana dello scudo crociato non potrà più essere tolto al partito.
Ora ritorna il Partito della Famiglia, della solidarietà e delle istituzioni con un grande
passato di "oltre cinquant'anni di democrazia" in Italia e nel mondo, e quindi inizia
per tutti la speranza di un futuro migliore. La tradizione di democrazia si riapre già
dalle prossime elezioni degli Enti Locali dove si presenteranno i democratici cristiani
per ridare agli elettori il simbolo popolare dello scudo crociato con i grandi valori
e umanità di don Sturzo e De Gasperi».
Andrea Apruzzese
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