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Latina. Romania. Storia, anima, cultura. Da sabato 10 febbraio presso la Libreria Mondadori una rassegna di incontri quindicinali

Debutterà sabato 10 febbraio la rassegna "Romania. Storia, anima, cultura", organizzata dall'Associazione Amici della Romania presieduta da Diana A. Harja e di cui ParvapoliS è, con orgoglio, media partner. La filosofia che sta alla base dell'iniziativa, che si svolgerà ogni quindici giorni alle 15.30 presso la Libreria Mondadori, è molto semplice. Dimostrare che la Romania non è solo terra di frodi e ubriacature, una sorta di Napoli dell'est, ma che è anche, e forse soprattutto, una nazione dalle importanti radici culturali che spesso hanno finito per influenzare la cultura europea tutta. Già Ionesco, a cui è dedicato il primo incontro (ne parlerà Claudio Ruggiero, mentre Filippo Bubico con la sua compagnia proporrà alcune pagine) è un esempio paradigmatico, con la sua grandezza e la sua poetica che tanto ha dato al teatro e alla sua storia. Si è parlato molto, a proposito di Eugène Ionesco, di "anarchismo di destra" per cercare di definire il suo atteggiamento di totale sfiducia per qualsiasi dottrina riguardante le "magnifiche sorti e progressive dell’uomo". Questo pensiero, che diventerà un vero e proprio stile di vita per l’autore rumeno, è stato interpretato, per lo più, solo nella sua "pars destruens" e sostanzialmente inteso nella sua accezione politica in senso lato, dato che il nostro autore si è sempre rifiutato ( a parole, ma talora si è smentito nei fatti ) di occuparsi di politica e tantomeno di inviare, nelle sue pièces, messaggi didattici. Da ciò, infatti, ne deriva la condanna delle rivoluzioni ( ecco perché è un anarchismo di "destra" ), considerate inutili perché tanto ogni società risulta ingiusta ma, soprattutto, di chiunque voglia fare la parte del "messia", con false promesse di miglioramento della condizione umana, ormai preda dell’ "Assurdo".
"Lo spirito rumeno in note" è il tema dell'incontro del 24 febbraio. Enescu, Porumbescu. Ma soprattutto Sergiu Celididache, uno dei più grandi direttori d'orchestra di sempre. A ricordarlo ci sarà un suo allievo: Francesco Belli.
Una rassegna di questo tenore, e con questa impostazione, non può non soffermarsi sul personaggio letterario più famoso: Dracula. Sarà Rosa Manauzzi, il 10 marzo, ad introdurre sia la figura storica, che quella consegnata al romanzo gotico più famoso di tutti i tempi, filtrata dalla fantasia di Polidori e Stoker, fino ad arrivare alle più moderne versioni cinematografiche. Per l'occasione sarà proiettato un cortometraggio, firmato Zoltàn Horvàth e sarà allestita una mostra a tema di Simona Trozzi.
Il 24 marzo si parlerà di "studi tradizionali" e del papà della storia delle religioni: Mircea Eliade, tra l'altro uno degli intellettuali di destra più amati, anche in Italia, assieme a Julius Evola o Renè Guenon. Suo è il concetto di un mito metastorico che la storia la fa e la crea (un po' come il Concetto hegeliano, soprattutto nell'interpretazione di un David Strauss). Una è la Tradizione, così come in Zolla, numerose sono le tradizioni, con la t minuscola, che ne sono rappresentazioni, figlie di una storia particolare, di una cultura, di una geografia. La storia delle religioni allora, per definizione, è una "fenomenologia", l'analisi di come viene consegnata la religione unica ed universale alla nostra esperienza.
Il 14 aprile tocca alle arti figurative. Anche qui lo spirito rumeno è presente con un personaggio di prima grandezza: Tristan Tzara, che ha contribuito in maniera decisiva al dadaismo e alle avanguardie in genere. Ne parlerà Anna Maria Augugliaro
Si chiude, e lo farà Rino Caputo, dell'Università Roma Tre, con Mihai Eminescu, il poeta nazionale, un "genio desolato" versato nelle lettere e nella filosofia, un romantico, con punte di decadentismo, che ha saputo portare lo spirito dell'uomo a grandissime altezze.
Tutti gli incontri saranno introdotti e coordinati da Diana A. Harja. Interverrà Mauro Cascio. La rassegna, che ha il Patrocinio dell'Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Latina, è anche firmata dalla Compagnia de Galantomeni, una delle realtà associative più peculiari e caratteristiche del nostro territorio.

Elisabetta Rizzo


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