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Parvapolis >> Sport Latina. Un pontino sul tetto del basket italiano. Fabio Bagni, 34 anni, in questi giorni è stato nominato dalla Fip tecnico federale Fabio Bagni, 34 anni, di Latina, responsabile e del settore minibasket della Virtus Aprilia, è stato nominato dalla Fip Tecnico Federale, un incarico prestigioso, con il coordinamento di Maurizio Cremonini. Bagni è tra i sei più qualificati istruttori italiani, una nomina che inorgoglisce tutto il movimento del basket pontino. Fabio gira continuamente l’Italia per tenere corsi di aggiornamento per istruttori, è a stretto contatto con il responsabile del comitato nazionale, Simone Cardullo, che lo stima particolarmente. Laureato in psicopedagogia, assistente sociale, Bagni è dipendente del Comune di Priverno. Racconta: «Giocavo con il Cosmos Latina, poi nel 1990 ho scoperto il fascino del minibasket grazie a un corso tenuto a Latina da bravissimno Maurizio Mondoni, uno dei migliori istruttori del mondo, da quel momento non ho mai abbandonato la palestra». La moglie di Fabio, Barbara Bononi, torinese, è membro della commissione nazionale miniarbitri. Una famiglia tutta dedita, con professionalità e bravura, al minibasket. Che tipo di minibasket è stato proposto alle società? La Commissione tecnica, in sede di programmazione, ha elaborato un programma che prevedeva momenti di vera partecipazione. Più precisamente, ha proposto alle province un’attività ben articolata. L’obiettivo centrale era, ovviamente, far giocare da subito i bambini senza limitarci alle solite 4 partitine, talvolta organizzate con molta superficialità a causa della scarsa partecipazione da parte delle società stesse, ed alla festicciola finale per pochi intimi, favorendo, nel contempo, quei Centri che non avevano la disponibilità da subito del campo di gioco. Com’è andata? La provincia di Latina ha risposto abbastanza. Una trentina di società di Latina, infatti, ha aderito al progetto Basket City e l’attività ha preso il via, senza difficoltà, la prima settimana di novembre.Le altre province non mi risulta siano riuscite ad attuare la prima parte dell’iniziativa.
«Ho l’impressione che una gran mole di attività sia svolta al di fuori dell’istituzione – dice Bagni -, perché molti Centri,organizzano da soli tornei, gemellaggi ed altre attività e non provano più alcun interesse a condividere momenti con il settore minibasket regionale e provinciale».
La domanda nasce spontanea: perché costoro continuano ad affiliarsi alla FIP? Cosa intendi? «Significa essere capaci di pianificare e di programmare. Vuol dire ascoltare le esigenze degli altri e provare a risolverne i problemi. Vuol dire, ancora, vivere il minibasket tutto l’anno e non soltanto in occasione dei grandi eventi. Significa scegliere le persone giuste al posto giusto, nel tentativo di offrire la migliore attività possibile a favore degli utenti. Ma, per fare ciò, è necessario ripristinare un principio che da un po’ di tempo è diventato un optional: la legalità. Ossia, il rispetto delle regole, delle istituzioni, dei ruoli e, soprattutto, delle persone».
A chi ti riferisci, in particolare?
«Agli istruttori che non sono istruttori di minibasket, ma fanno attività con i ragazzi, agli istruttori che ritengono gli aggiornamenti “un di più”, agli istruttori che utilizzano i bambini del minibasket per riempire le altre squadre e che, quando siedono in panchina, dimenticano l’esistenza e l’importanza delle regole di gioco e di comportamento.Ai Centri che iscrivono il numero minimo di bambini alla F.I.P. e poi partecipano ugualmente a manifestazioni ufficiali. Ai dirigenti che obbligano i bambini ad utilizzare attrezzature di gioco inidonee alle caratteristiche del minibasket. Devono necessariamente invertire la rotta, cercando di essere sempre più presenti sul territorio, pensando ad una politica seria, finalizzata al minibasket ed alla sua crescita e tendente al riavvicinamento delle tante realtà territoriali. Questo, per dare risposta ai tanti che ancora hanno fiducia negli organi federali e che si aspettano un’attenta programmazione che conduca al raggiungimento di obiettivi non utopistici, ma raggiungibili e mirati. È necessario innanzitutto dare un indirizzo politico alla formazione, individuando il numero di corsi per istruttori regionali da organizzare, i criteri di scelta delle sedi, i periodi dell’anno in cui svolgerli, i criteri di scelta dei formatori, i criteri di scelta dei corsi di aggiornamento, la scuola è poi fondamentale per la crescita, ci stiamo arrivando».
Ci si deve attivare per individuare i criteri di partecipazione alle varie manifestazioni nazionali.
Hai già pensato ad una sorta di strategia da attuare? Bagni è sicuro: «La strategia di lavoro è basata sul raggiungimento di tre obiettivi: un obiettivo a breve termine è il monitoraggio dell’intera attività, il numero dei Centri operanti – il numero degli istruttori – le aree di attività, un obiettivo a medio termine è il decentramento delle attività provinciali di minibasket».
Ad Aprilia, nel periodo di Pasqua, verrà organizzato un torneo nazionale di minibasket con la presenza di 16 squadre, tra cui: Pavia, Bologna, Padova, Torre Annunziata, Matera. Una grande vetrina per il minibasket provinciale che ospiterà, poi, a Gaeta, nel mese di settembre un clinic nazionale per istruttori. Maurizio Tosarello e Piero Baglio stanno lavorando con grande assiduità.
Paolo Iannuccelli |
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