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Fondi. La viabilità in provincia. Forza Italia: «Una sola certezza. Con questo centrosinistra in Regione non ci sono prospettive di sviluppo reale»

“La viabilità in provincia di Latina. Prospettive e realtà.” Questo il titolo del convegno organizzato nella giornata di ieri a Latina dal Presidente del Circolo pontino della liberta, on.le Stefano Zappalà. Osserva Salvatore Di Meo, coordinatore cittadino di Forza Italia: «Per chi ha avuto modo di partecipare non c’è ombra di dubbio. In tema di viabilità non ci sono prospettive ma una sicura realtà: l’isolamento della parte sud della provincia con particolare riferimento del nostro comprensorio, più volte richiamato dai relatori per la straordinaria presenza del MOF, ma senza alcuna concreta risposta né tanto meno prospettiva. Quella di ieri può essere senz’altro definita una vera e propria sentenza di condanna. Tutti erano in attesa di sapere nei contenuti le proposte della Regione e del Governo per la nostra provincia. Tutti hanno avuto una brutta sorpresa. Il Presidente della Regione Marrazzo, ha disertato l’incontro, anticipando ai giornali la notizia della sua assenza ma senza alcuna preoccupazione di comunicarla ad un collega onorevole che più volte gli aveva ribadito l’importanza della sua presenza ad un convegno obiettivo, super partes, con l’esclusiva finalità della vera informazione sul tema della viabilità che da tempo vede contrapporsi le diverse forze politiche che invece, bene farebbero a comprendere che le “infrastrutture non hanno colore politico”. Purtroppo la sua assenza invece ha confermato una scarsa attenzione da parte della Regione alle esigenze del nostro territorio, oltre che uno scarso senso di responsabilità istituzionale. Bene ha fatto l’onorevole Zappalà a dire che chi ricopre incarichi istituzionali non deve fuggire alle proprie responsabilità e deve dimostrare di essere il rappresentante di tutti senza distinzioni di appartenenza politica. Ad ogni modo la vera condanna è stata pronunciata dall’on.le Stefano Petica, portavoce del Ministro Antonio Di Pietro - unico assente giustificato per straordinari impegni istituzionali - e dal dirigente del settore autostrade del Ministero per le Infrastrutture, ing. Ruopoli, che candidamente hanno confermato come per volontà della Regione Lazio, a guida Marrazzo, si è fatto un passo indietro sul progetto del Corridoio Tirrenico Meridionale per ripartire da una diversa ipotesi di viabilità che dopo tante discussioni, dove la sinistra radicale l’ha fatta da padrone, si è concretizzata in un progetto preliminare di un’autostrada a pagamento che collega Roma a Latina. Alla domanda sulla tempistica nessuna risposta precisa ma sono state scandite le fasi che seguono il progetto preliminare ossia la progettazione definitiva, poi quella esecutiva, poi il bando per l’individuazione del soggetto privato che dovrà realizzare i lavori, poi l’affidamento dei lavori ed infine l’inizio lavori! La sala del Teatro di Latina era colma di amministratori e tecnici che conoscendo la tempistica della burocrazia hanno subito ipotizzato un inizio lavori almeno per il 2010/2011, esattamente a fine mandato per le giuste operazioni prelettorali. Cosa tra l’altro confermata dall’on.le Petica ai giornalisti quando ha spiegato che per un determinato tipo di infrastrutture i tempi sono lunghi e di solito si avviano all’inizio della legislatura e trovano concretezza alla fine del mandato. E il resto della Provincia? Al di là della Pedemontana che riguarda solo la città di Formia? Nessuna risposta, nessuna prospettiva. Solo una certezza. Il nostro sistema viario risale all’impero romano (strada Appia) e al periodo fascista (strada Pontina 148); completamente inadeguato alle attuali esigenze e vocazioni del nostro territorio; ridotto al collasso per flussi veicolari da capogiro che rendono le strade al limite della loro naturale sopravvivenza. Il nostro sistema economico produttivo, sebbene grazie alla tenacia ed alla determinazione dei cittadini e delle istituzioni locali riesce a tenere le prime posizioni nazionali per l’incremento del prodotto interno lordo (PIL), ma ormai rischia il collasso e la questione viabilità ne accelera il processo di regressione. Ma la cosa più grave che è emersa dal convegno è l’assoluta certezza che per il nostro comprensorio, in particolare, non hanno nessuna intenzione di considerare alcuna ipotesi di viabilità che risponda alle esigenze di mobilità del territorio e consenta di uscire da questo isolamento che sta soffocando qualsiasi iniziativa di sviluppo economico. La cosa più grave è quella di togliere alla nostra comunità anche la speranza e le legittime aspettative che forse ci hanno dato finora la forza di andare avanti e superare le tante difficoltà. Ad ogni modo, siamo convinti di dover mobilitare tutti i cittadini che non possono restare fermi di fronte a questo tentativo di abbandonare un territorio che deve pagare il fatto di aver dato fiducia ad una classe politica che, a differenza di altre, ha saputo dare risposte vere, al contrario di chi oggi non ha nemmeno il coraggio di venire ad un confronto e dichiarare apertamente la sua posizione di contrarietà ad un determinato territorio».

Andrea Apruzzese


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