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Emergenza Bse. Le iniziative della Regione Lazio
La Regione Lazio si è attivata da tempo per applicare in maniera corretta e tempestiva le disposizioni comuntarie e nazionali relative all'emergenza BSE, "mucca pazza"; regolamento CE 2777/2000, test rapido obbligatorio per i bovini macellati di età superiore ai 30 mesi e l'acquisto da parte dello Stato dei capi della stessa età e D.L. 1/2001 che prevede un indennizzo per lo smaltimento delle farine animali. È entrata a far parte della task-force interregionale, composta da Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Marche, istituita dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni nella seduta del 18 Gennaio scorso. Tale unità costituirà l'interfaccia operativa che dialoga con l'Amministrazione centrale. Una prima azione sarà finalizzata all'introduzione, in
sede di conversione in legge del D.L. 1/2001 di integrazioni che vengano in aiuto agli allevatori, tra cui un contributo per lo smaltimento delle carcasse del bestiame morto in azienda, un indennizzo per le aziende colpite dai piani di abbattimento e un aiuto per lo stoccaggio dei capi macellati in attesa di test.
Per alleviare i costi sostenuti dagli allevatori per il recupero dei bovini e degli ovi-caprini morti in azienda e per il successivo smaltimento presso gli stabilimenti autorizzati, l'Assesore all'Agricoltura Antonello Iannarilli ha proposto al Consiglio Regionale, nell'ambito della legge Finanziaria 2001, una specifica disposizione normativa che prevede un contributo di entità adeguata, 500mila lire circa a capo bovino e 60mila lire circa a capo ovino. Sul territorio regionale, infatti, non sono presenti impianti per il pretattamento e l'incenerimento delle carcasse, per cui gli allevatori sono costretti a sostenere costi elevatissimi per smaltire il bestiame in altre regioni. Nel Lazio sono attivi impianti per l'incenerimento dei soli residui della macellazione.
Sono inoltre programmati incontri tra gli assesorati competenti (Agricoltura, Sanità e Ambiente), per coordinare l'azione operativa della Regione, anche al fine di realizzare nel Lazio strutture idonee allo smaltimento delle carcasse intere. Nell'incontro di mercoledì prossimo, teso a consolidare la sinergia tra assessorati, verrà presa in considerazione infatti la realizzazione di uno stabilimento per l'incenerimento delle carcasse che potrà essere utilizzato anche quando sarà superata l'emergenza BSE.
«L'assesorato all'Agricoltura - ha dichiarato Antonello Iannarilli - valuterà in maniera attenta ogni possibile via percorribile per alleviare gli oneri degli allevamenti laziali coinvolti in azioni di prevenzione per limitare la diffusione del morbo BSE, e per sostenere le attività a seguito di eventuali danni economici e di immagine».
Vittorio Bertolaccini
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